“Il prefetto di ferro” Piantedosi: «Lo Stato è tornato. Proteggerò la sicurezza dei cittadini»

2 Nov 2022 9:14 - di Michele Pezza
Piantedosi

Rifiuta l’etichetta di “prefetto di ferro“, ma non sciupa l’occasione di un’intervista al Corriere della Sera per far capire che la musica è cambiata. Anche in materia di sicurezza e ordine pubblico. Avellinese, 59 anni, da poco più di una settimana ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi è uno di quei funzionari che credono nello Stato senza “se” e senza “ma“. In pochi giorni ha sgomberato senza incidenti un rave party a Modena, bloccato due navi Ong cariche di migranti e stroncato sul nascere possibili disordini all’università di Roma. Non poco per un ministro tecnico che molti immaginavano (o speravano) si limitasse a far da passacarte.

Così il ministro Piantedosi al Corriere della Sera

È il contrario: Piantedosi è un interventista, deciso a dimostrare ogni qualvolta se ne ravveda il bisogno che lo Stato c’è, protegge i suoi cittadini e scoraggia chi vuole minarne la sicurezza. La sua decisa azione contro il rave party di Modena ha sollevato molte polemiche, specie a sinistra. Qualcuno ha infatti ipotizzato che il decreto che ha inasprito le pene per chi organizza o partecipa ad eventi del genere sia un pretesto per colpire la libertà di riunione. Polemiche che lui respinge al mittente. «Credo sia interesse di tutti contrastare i rave illegali – premette -. Trovo invece offensivo attribuirci la volontà di in altri contesti, in cui si esercitano diritti costituzionalmente garantiti a cui la norma chiaramente non fa alcun riferimento».

«Il governo sa cosa deve fare»

Lo stesso sui migranti. «Abbiamo agito sin da subito – spiega Piantedosi – per dare una segnale immediato agli Stati di bandiera. Non possiamo farci carico dei migranti raccolti in mare da navi straniere che operano sistematicamente senza alcun preventivo coordinamento con l’autorità». Insomma, la musica è cambiata. Lo hanno capito anche gli studenti della Sapienza dove, ricorda il ministro, «c’era da impedire l’assalto a un convegno regolarmente autorizzato». I tempi in cui al Viminale sedeva Luciana Lamorgese sono un brutto ricordo. E Piantedosi lo fa capire bene. «Questo governo – conclude – ha ottenuto un forte mandato elettorale su temi precisi. So cosa devo fare».

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