Il M5S in perenne crisi di nervi. Il delirio della Baldino: «La norma sui rave è abominevole»

4 Nov 2022 9:30 - di Fulvio Carro
baldino

Un delirio dopo l’altro. A sinistra e tra i Cinquestelle il decreto contro le feste dello sballo sta provocando crisi di nervi e rabbia. Hanno paura che ottenga consenso e quindi gettano fango. La deputata M5S Vittoria Baldino arriva a dire che si tratta di «una norma di controllo del dissenso sociale» con dentro delle «cose abominevoli». Lo scrive in un post su Facebook. «Difficile salvare qualcosa del Dl Rave», scrive. «Nel testo ci sono delle cose assolutamente abominevoli come il riferimento all’ordine pubblico. Si introduce un reato di pericolo, facendo riferimento all’ordine pubblico che non è citato nemmeno dall’articolo 17 della Costituzione che prevede la libertà di riunione».

Vittoria Baldino oltrepassa qualsiasi limite

«Dunque», aggiunge Baldino nella sua furia verbale, «si voleva punire una fattispecie, cioè il rave. Ma, in realtà, si è ottenuto l’effetto di poterlo anche rendere legale, nel caso in cui si verificassero alcune circostanze». Sembra una barzelletta, ma la tesi dei Cinquestelle è proprio questa. Poi, ripetendo l’allarme senza senso partito dal Pd, continua: «Nel frattempo si reprimerebbero tante altre manifestazioni che non hanno nulla a che vedere con i rave, come ad esempio le occupazioni delle scuole, degli atenei o manifestazioni in fabbrica. Praticamente», conclude, «si è costruita una norma di controllo del dissenso sociale, per cui va solo abrogata».

Follia, non si può più dire “ordine pubblico”

Quindi, tra i pomi della discordia – come evidenziano la Baldino e molti di sinistra, ora c’è anche l’espressione “ordine pubblico”. Giovanni Guzzetta, professore di Diritto pubblico all’università di Roma Tor Vergata, pone le cose in chiaro all’Adnkronos. «L’ordine pubblico», dice, «è sicuramente uno di quei concetti che richiedono rigore applicativo. La Costituzione è piena di clausole di questo genere, come il buon costume. O come l’utilità sociale con cui, ad esempio, si sono consentite nel tempo abnormi limitazioni delle libertà economiche. Ma dire che esso sia indefinito o assente in Costituzione non è corretto».

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