I partigiani si schierano con la Francia e attaccano il governo Meloni. Alla faccia del patriottismo…

15 Nov 2022 17:35 - di Lucio Meo

Partigiani all’attacco, tanto per cambiare, stavolta col pretesto della polemica sui migranti. L’obiettivo è il governo Meloni ma perfino loro, dopo il solito profluvio di dichiarazioni contro i fascisti brutti e cattivi, convergono sulla linea del governo italiano: per fronteggiare l’esodo migratorio verso l’Europa l’Italia va aiutata, non può accogliere tutti. Eppure nella lite con la Francia, questi strani “patrioti” si schierano con il nemico. Per Ottavio Terranova, presidente di Anpi Palermo e coordinatore per la Sicilia, “questo Esecutivo sta dimostrando chiaramente quello che è: un governo prettamente di destra, che non combatte la tendenza fascistoide che si sta diffondendo in Italia, con un presidente del Senato che colleziona cimeli fascisti e che appena eletto ha preso posizione sulle celebrazioni per il 25 aprile”, dice all’Adnkronos.

I partigiani italiani tifano per i francesi…

I partigiani, tanto per cambiare, sono angosciati. A preoccupare Terranova più delle parole sarebbero gli atti del nuovo Esecutivo targato Meloni. A partire dai migranti. “Il Mediterraneo è diventato un cimitero – sottolinea -, ci sono migliaia e migliaia di morti nei fondali di quel mare e tutto questo non può lasciarci indifferenti. Siamo di fronte a un dramma, un’emergenza umanitaria. Abbiamo il dovere di salvarli e accoglierli perché scappano da guerre e sofferenze”. Sul fronte europeo, però, una politica comune di gestione dei flussi migratori stenta a decollare. “Serve un accordo complessivo e l’Europa deve fare la sua parte indubbiamente, perché noi siamo il primo approdo di questi disperati – spiega l’ex vicepresidente nazionale di Anpi -. Ma l’atteggiamento del Governo italiano non fa altro che spezzare ogni possibilità di collaborazione, prese di posizione divisive che isolano il nostro Paese e allontanano il raggiungimento di una soluzione comune”. Vive la France, dunque. Ô Partisan, emmène-moi…

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