La Meloni al governo scatena i partigiani: “Italia in pericolo, subito la mobilitazione antifascista”

1 Ott 2022 19:39 - di Leo Malaspina

Arieccoli, i partigiani. Sembravano in sonno, sostituiti da cantanti pronti a combattere per la dittatura del “Bella Ciao”, invece, a urne chiuse, sono tornati a farsi sentire con il solito, puntuale, allarme i fascisti son tornati… A una settimana dal voto, l’Anpi dà alle stampe un documento delirante nel quale si parla di pericoli per la democrazia, con il governo Meloni sullo sfondo.

Meloni al governo, i partigiani dell’Anpi scrivono agli italiani…

“L’esito elettorale, clamoroso ma non imprevisto, segna una profonda rottura col passato ed avvia il nostro Paese in una fase politica e sociale sconosciuta e piena di pericoli. Assieme, individuando limiti ed errori commessi dalle forze politiche, è possibile indicare la strada per un rilancio del movimento democratico e antifascista“, sottolinea l’Associazione dei partigiani italiani in un documento approvato dall’organismo dirigente nazionale che si è riunito oggi. “Approfondiremo in un prossimo futuro come Anpi questi temi in un grande appuntamento confermando, riproponendo e aggiornando gli orientamenti del Congresso nazionale. Ma fin d’ora è chiara la strada che dobbiamo percorrere. Questa strada – si legge nel documento – non può che essere unitaria”.

Le riflessioni sui “pochi voti presi dalla destra…”

La tesi dei partigiani è alquanto ardita. La destra ha vinto solo a causa dell’astensione… “Dalle ultime elezioni politiche l’astensionismo è precipitato di 9 punti, come mai in passato, segnalando in modo incontrovertibile la gravissima disaffezione verso le istituzioni di una parte fondamentale di cittadini. Grazie a una legge elettorale pericolosa e alle lacerazioni fra le forze politiche democratiche e di sinistra in piena campagna elettorale, la destra a trazione postfascista ha vinto in parlamento perché con la minoranza dei voti ha ottenuto più della maggioranza assoluta dei seggi. Ma la maggioranza dei voti non è andata a queste destre; da questa grande parte della società, dai democratici, da tutti gli antifascisti, deve nascere la forza da cui ripartire”, ammonisce l’Anpi. Brrr.

“Per la prima volta nella storia repubblicana, in parlamento ha vinto una maggioranza a trazione postfascista, con un partito che non nasconde le sue origini dalla cultura e dalle politiche del MSI. Si appanna così l’immagine chiara e distinta dell’antifascismo come religione civile costituita, come tessuto democratico unitario, come sfondo culturale comune ed egemone – denuncia il documento – Per la prima volta l’Unione Europea ha un Paese fondatore con un governo a maggioranza post fascista. Questo determinerà un grande rilancio dei sovranismi europei, che propongono un’altra Ue in cui prevalga il diritto nazionale su quello europeo, l’Europa delle nazioni su quella dei popoli”. E questo, sottolinea l’Anpi, avviene nel pieno del perverso intreccio di crisi che attraversa l’Italia: economica, sociale, democratica, ambientale, mentre non è scomparsa la pandemia, infuria una guerra in cui è coinvolto anche il nostro Paese. E aumenta il rischio dell’uso dell’arma nucleare”. Tutto il resto è noia. Accuse di razzismo,  neofascismo, oscurantismo e chi più ne ha più ne metta…

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