Energia, vittoria di Ecr-FdI, Procaccini: “Ok dal Parlamento europeo, il Pnrr si può modificare”

10 Nov 2022 20:19 - di Angelica Orlandi
Ecr FdI Pnrr

A Bruxelles il Parlamento europeo ha approvato l’inclusione delle misure energetiche del REPowerEU nei Piani nazionali di ripresa e resilienza. Un ulteriore passo per sostenere l’indipendenza dai combustibili fossili russi e accelerare la transizione energetica. Il testo approvato in Plenaria riconosce che i recenti eventi geopolitici hanno influito notevolmente sui prezzi dell’energia, dei prodotti alimentari e dei materiali da costruzione. Causando carenze nelle catene di approvvigionamento globali; provocando un aumento dell’inflazione e generando nuove sfide, tra cui il rischio di povertà energetica e un aumento del costo della vita. “Quando furono elaborati ed approvati i PNRR ci trovavamo in un contesto geopolitico molto diverso dall’attuale. Un anno fa, la produzione di energia non era una nostra priorità, purtroppo. Neanche quella da fonti rinnovabili”. Così in una nota l’eurodeputato di FdI- ECR Nicola Procaccini, responsabile del dipartimento Energia e Ambiente di Fratelli d’Italia.

Procaccini (Ecr-FdI): “Il Parlamento europeo apre alla possibilità di modificare il Pnrr”

“Siamo perciò soddisfatti che il Parlamento europeo abbia ufficialmente aperto alla possibilità, da noi auspicata in tempi non sospetti, di poter modificare il PNRR sulla base di circostanze oggettive, smentendo tutti coloro che hanno finora sostenuto la sua intangibilità. Difenderemo questa posizione anche in Consiglio, sperando che l’iter approvativo sia rapido perché la crisi energetica è urgente e richiede soluzioni immediate”.

Stancanelli: “Abbiamo evitato pesanti oneri burocratici per le aziende europee”

Soprattutto per le aziende. Sul tema è intervenuto l’eurodeputato di FdI- Ecr, Raffaele Stancanelli. Precisamente sulla Direttiva relativa alla comunicazione societaria sulla sostenibilità.  “In un momento di grandi turbamenti economici, dovuti dall’aumento dei costi dell’energia, siamo chiamati al difficile compito di trovare un equilibrio tra la competitività delle nostre imprese e la necessità di promuovere un comportamento aziendale sostenibile e rispettoso dell’ambiente”.  “Per questo motivo – ha aggiunto in Prenaria- durante l’intero iter legislativo, a nome del gruppo Ecr, ho lavorato con l’obiettivo di raggiungere una soluzione “pragmatica”. Siamo riusciti a escludere le piccole e medie imprese dal campo di applicazione. E a includere le società non-Ue:  un cambiamento molto importante rispetto alla situazione attuale. Siamo riusciti a evitare pesanti oneri burocratici per le aziende europee attraverso il raggiungimento di un accordo maggiormente bilanciato”.

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