Dall’agenda Draghi, stracciata dagli elettori, al libro con i discorsi del Re Mario: prepara il ritorno?
Dicono che voglia restare defilato dalla scena pubblica, ma che non abbia ancora deciso di fare il nonno a tempo pieno, anzi. Pare che Mario Draghi abbia in mente un futuro da conferenziere, alla Bill Clinton o alla Matteo Renzi, ma intanto declina inviti e non commenta nulla, tantomeno le indiscrezioni sui presunti contatti con Giorgia Meloni o con il ministro Giorgetti per il passaggio di consegne o per consigli più o meno tecnici. Ma un indizio, quello che ci svela oggi Il Foglio, lascia intendere come Re Mario, rimasto senza trono, non abbia rinunciato del tutto alla ribalta pubblica e alla rivendicazione del suo “regno”, tra Europa e Italia: un suo collaboratore, che ironicamente potremmo definire un suo “suddito” o “cavaliere” o perfino “gentiluomo di camera”, sta preparando un libro con i suoi discorsi più importanti degli ultimi dieci anni, i “discorsi del Re”, potremmo definirli.
Mario Draghi resta defilato ma si fa annunciare da un libro con i suoi discorsi
“L’idea dell’ex banchiere, che a 76 anni non vuole fare il nonno full time, è quella di partecipare a un ciclo di conferenze in giro per il mondo. Si è dato sei mesi sabbatici, poi tornerà. Intanto, c’è un indizio: il libro che raccoglie i suoi discorsi, fresco d’uscita. Si intitola “Dieci anni di sfide-scritti e discorsi“. E’ la raccolta ragionata e autorizzata delle parole draghiane. Lo ha pubblicato Treccani Libri. Il tomo è introdotto di Lionel Barber, per 15 anni direttore del Financial Times“.
Ma attenzione: un libro sui suoi discorsi non potrebbe mai firmarlo lui, Sua Maestà. Ed ecco che l’idea è venuta a Marco D’Alberti, già collaboratore del premier a Palazzo Chigi e dallo scorso settembre giudice costituzionale, che siede anche nel consiglio scientifico dell’istituto enciclopedico. “Un libro per ritornare sulla scena come da italica tradizione? No. Non vuole candidarsi alle primarie del Pd e nemmeno scalare la Lega. Ma la ribalta editoriale, si sa, fa venire in mente subito strani pensieri. Stando a quanto trapela sarà così a metà. Draghi non ha dato disponibilità per le presentazioni. Né tra i relatori né fra il pubblico in sala. Parleranno le sue parole. E anche questo la dice lunga sul personaggio: abituato a essere evocato più che toccato…”.
Nel futuro di Draghi, secondo il quotidiano diretto da Claudio Cerasa “c‘è l’intenzione di esserci“. Non più con l’agenda Draghi, stritolata dal voto degli italiani, ma con i discorsi di Draghi, a segnare comunque un’esperienza politica, più che tecnica.