Conte fa il gradasso pacifista e minaccia Crosetto: “Non si azzardi a…”. Il ministro lo affonda

5 Nov 2022 18:56 - di Adriana De Conto
Conte Crosetto

Giuseppe Conte si sente ormai il leader indiscusso del movimento pacifista. Cambia le immagini sui suoi profili social, posta compulsivamente le immagini della marcia della pace e si gonfia il petto. Con la complicità della furibonda contestazione contro il leader del Pd Letta, il capo dei grillini pretende di atteggiarsi a capopopolo dei pacifisti, padrone incontrastato della piazza. Sente di non avere rivali ora che Letta è fuorigioco. Fa dirette dai suoi profili social, posta di continuo immagini dalla manifestazione romana. Si sente il condottiero, con un Enrico Letta che sta uscendo con le ossa rotte da questo sabato italiano. Sono circa 30mila i partecipanti al corteo informano fonti della questura di Roma. La testa della manifestazione, partita da piazza della Repubblica e diretta a piazza San Giovanni in Laterano, si trova in via Merulana.

Conte fa il gradasso pacifista, ma il web lo bastona

Il popolo del web è diviso. Ci sono i laudatores indiscussi di Conte e ci sono i perplessi che non mancano di ricordargli che in passato le sue posizioni erano diverse…”Sono confuso perché quando eravate al governo avete inviato armi in Ucraina. E ora che siete all’opposizione manifestate per la pace!..boh!”. Va giù anche un altro utente: “Ora siete per la pace ma fino a qualche mese fa, nel governo minestrone, avete votato a favore per l’invio di armi all’esercito Ucraino per combattere contro l’esercito russo. Non si può bestemmiare e dire contemporaneamente che si è credenti!“. Ma lui non se ne cura e parla in preda a trance agonistica: “Non è il momento di restare inermi. Per questo oggi siamo in piazza al fianco di migliaia e migliaia di cittadini: per dire la cosa più semplice e potente: #PACE”.: twitta compulsivamente il leader M5S Giuseppe Conte, postando una foto del corteo con lo striscione ‘dalla parte della pace’, con i colori gialloblu dell’Ucraina.

Armi all’Ucraina, Conte si permette di minacciare: “Crosetto non si azzardi …”

Noncurante della coerenza, Conte azzarda un ultimatum al governo: ““Ho sentito dire al ministro Crosetto che il governo si appresta a fare il sesto invio di armi all’Ucraina. Il governo non si azzardi a procedere senza aver interpellato il Parlamento. Tanto più trattandosi di un governo che non è più di unità nazionale”.  Kiev “e’ armata di tutto punto”, aggiunge l’ex premier non nascondendo la contrarietà del M5S a un ulteriore invio di armi. Si sgola e minaccia: “Il governo deve venire in Parlamento perché c’è una risoluzione, votata all’unanimità, che impegna il governo a venire in Parlamento, quindi” su un eventuale nuovo invio di Armi a Kiev “il governo deve venire” alle Camere “e metterci la faccia”. Tanto furore per nulla.

Crosetto a Conte: “Avete avallato 5 invii di armi, ricordi?”

Chiamato in causa da tanta arroganza, Crosetto lo fulmina: “Giuseppe Conte dice che ‘non mi devo azzardare’ a un nuovo invio di armi senza passare dal Parlamento. Conte può stare sereno, il Ministero, non il Ministro (che non dispone delle istituzioni né delle organizzazioni, ma le rappresenta e le serve) seguirà le leggi come ha sempre fatto dalla sua istituzione in età Repubblicana”. Così in una nota il Ministro della Difesa zittisce le intemperanze dell’ex premier. Non senza avergli ricordato che: “Per quanto riguarda l’invio di armi all’Ucraina, il Ministero sta dando attuazione e darà attuazione a quanto previsto dai 5 decreti già approvati in base all’autorizzazione data dal Governo precedente. Il governo Draghi, sostenuto da una maggioranza di cui Conte ed il suo partito, i 5Stelle, erano il principale gruppo e sostegno in Parlamento”.

Crosetto: “Conte e i 5S lucrano sul pacifismo”

Insomma, c’è un limite a tutto: “I 5stelle e Conte hanno detto cinque volte sì ai cinque invii di armi all’Ucraina. Che nei mesi passati e prossimi abbiamo inviato e invieremo – aggiunge il ministro -. Evidentemente i 5Stelle e Conte oggi hanno cambiato idea, ma solo a partire da oggi. Arriva giusto in tempo, questo cambio ‘radicale’, per strumentalizzare le ragioni e il corteo delle associazioni pacifiste. Che, come ho detto in una intervista rilasciata ad Avvenire, rispetto e comprendo e con cui sono e sarò sempre disponibile a interloquire. Con chi, come Conte, invece, cerca solo di lucrare sul pacifismo e sugli ideali dei pacifisti, dimenticandosi che le armi di cui critica l’invio oggi sono state autorizzate dal suo partito e dal governo che sosteneva, ogni dialogo è francamente complesso”. Ko tecnico.

“Frase minacciosa di chi ha un rapporto autoritario con le istituzioni”

“Per ciò che riguarda il futuro posso comunque rassicurare il presidente Conte. Saranno utilizzate le stesse procedure che lui ha accettato, approvato e avvallato, nei mesi scorsi. Segnalo infine che la frase minacciosa e intimidatoria del presidente Conte (‘Crosetto non si azzardi’) ha evidentemente come presupposto culturale un approccio alle istituzioni privatistico e autoritario: non mi azzardo a fare nulla, ma agisco in nome e per conto dello Stato. Ottemperandone tutte le leggi. Ma forse chi ha vissuto la ‘compressione democratica’ creatasi a seguito della dichiarazione dello stato di emergenza e dell’utilizzo dei Dpcm, durante la pandemia, ha maturato un’idea sbagliata sulle istituzioni ed il loro potere”. Colpito e affondato.

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