Calderone conferma: più soldi in busta paga con il taglio del cuneo e la detassazione
Il taglio del cuneo fiscale fino al 3% e l’abbassamento al 5% delle tasse sugli incrementi di produttività, «danno l’opportunità di creare le condizioni per una mensilità più in busta paga». Così il ministro del Lavoro, Marina Calderone, nel corso di un’intervista al Corriere tv fa il punto sul taglio del cuneo fiscale inserito in manovra e al centro delle critiche di imprenditori e sindacati. «Bisogna guardare al taglio del 5% del cuneo come un impegno di legislatura», garantisce tornando però sul valore degli altri “interventi conservativi” introdotti in manovra. «Siamo intervenuti sulla parte legata alla premialità riducendo la tassazione e portandola al 5% per gli incrementi dei premi e su voci aggiuntive. C’è un tetto di 3mila euro ma con una tassazione al 5% fa sì che, insieme al taglio del cuneo fino al 3%, ai lavoratori possano arrivare nuove risorse e creare le condizioni per una mensilità in più».
Calderone: «Valorizzare l’apprendistato»
Poi nel pomeriggio è intervenuta in streaming nell’ambito dell’evento inaugurale di Job&Orienta 2022, la più importante fiera italiana dedicata all’orientamento, la scuola, la formazione e il lavoro, in corso a Verona. «Il rafforzamento del sistema duale – ha sottolineato – è importante realizzarlo attraverso un’attenta applicazione e il sostegno di quegli strumenti contrattuali come l’apprendistato che in questo momento necessita di un’ulteriore valorizzazione e forse anche di una riflessione sull’impianto normativo».
Calderone: «Rendere istruzione e formazione più in linea coi fabbisogni del mercato del lavoro»
«Più in generale – ha puntualizzato la ministra Calderone – credo che occorra rendere i sistemi di istruzione e formazione più in linea con i fabbisogni del mercato del lavoro. Importante anche investire sul patrimonio di competenze delle nostre imprese che devono sempre di più essere imprese formative. Non può essere solo la formazione a catalogo la risposta alle esigenze del mondo imprenditoriale che punta invece a professionalità nuove. Il Veneto registra una percentuale di dispersione scolastica dell’8,7%, chiave anche del successo del modello imprenditoriale del nord–est in cui l’attenzione è rivolta certamente all’accompagnamento al lavoro in modo ragionato e puntuale», ha continuato Calderone.
Che ha poi sottolineato: «Gli anni della pandemia hanno cambiato radicalmente il nostro modo di lavorare, il nostro modo di relazionarci, il nostro modo di fare comunità».
La missione dell’inclusione sociale e lavorativa
«Il Pnrr non pone solo obiettivi relativamente agli investimenti da realizzare, è anche una provocazione e un monito per tutti coloro coinvolti in processi che devono migliorare il tessuto socio-economico del nostro Paese. Come ministero del Lavoro abbiamo affidata la missione dell’inclusione sociale e lavorativa che non può realizzarsi se non con il lavoro. In questo senso guardiamo con molta attenzione alle vostre esperienze e alle vostre eccellenze, al vostro percorso che segnala una prossimità col mondo dell’impresa. Ma sappiamo anche che in Italia ci sono realtà diverse in cui la formazione tecnica superiore riflette le difficoltà del mondo produttivo di riferimento», ha spiegato.
Sul rafforzamento del sistema duale
«In questo contesto – ha concluso la ministra – credo occorra rafforzare il sistema duale e conseguentemente l’impegno di tutti i soggetti che hanno delle responsabilità e delle competenze nel mondo del lavoro. Soggetti responsabili delle esigenze e della valorizzazione delle risorse e dei talenti del nostro Paese che è punto di riferimento nel mondo non solo per le bellezze del suo territorio e del suo patrimonio storico – artistico, ma anche per la sua capacità di fare impresa».