Boldrini arruola le solite note contro gli hater, ma tace su Saviano e gli altri “odiatori rossi”

23 Nov 2022 14:12 - di Davide Ventola
Boldrini

Laura Boldrini cerca il centro della scena e lancia la campagna social contro linguaggio d’odio e misoginia online #EioTiPubblico. “La violenza degli uomini contro le donne – scrive la deputata dem – è una piaga sociale che ha molti volti: quello fisico, che passa attraverso i maltrattamenti e arriva al femminicidio; quello psicologico, tendente a svilire e umiliare; quello economico, che toglie l’autonomia e la libertà. E poi c’è la violenza di nuova generazione, che ha il volto del linguaggio d’odio, del sessismo e della misoginia online. Sono parole, in apparenza non lasciano lividi. Ma feriscono in uguale misura e seminano danni irreparabili”.

Boldrini chiede di pubblicare gli screenshot degli hater, ma dimentica gli odiatori rossi

“Mettiamo in moto una catena collettiva di indignazione e accompagniamo ogni nostro post di denuncia con l’hashtag #EioTiPubblico”, annuncia la Boldrini. “Contribuiamo a rendere il web un posto migliore e sicuro. Comincio io. E intanto coinvolgo in questo impegno…”. E qui l‘ex presidente della Camera cita tutte donne schierate a sinistra o con il M5s, tranne la leghista Laura Ravetto. Sono infatti la giornalista di Repubblica, Federica Angeli,  quella del Tg1 Tiziana Ferrario, le cantanti Arisa, Nina Zilli ed Emma Marrone. Le ex ministre Lucia Azzolina, Teresa Bellanova, Maria Elena Boschi. Le esponenti schieratissime a sinistra: Monica Cirinnà, Ilaria Cucchi, Lia Quartapelle Debora Serracchiani. E ancora la scrittrice Michela Murgia  e la giornalista Rula Jebreal.

La logica boldriniana:se non sei di sinistra non meriti la solidarietà femminile

“Troppe sono le donne che, sul web e sui social, sono bersaglio di minacce, turpiloquio, shitstorming, rabbia, aggressività inaudita. Non è normale che se una donna si espone in politica, nei media, nell’attivismo, nel mondo della cultura e dello spettacolo, venga sottoposta sui social e in rete a insulti volgari e violenti – sottolinea Boldrini -. Tutto ciò non ha nulla a che vedere con la libertà di espressione. Questa modalità misogina e sessista di manifestare il proprio dissenso è invece altamente diffamatoria e si configura anche come reato. Ma sbeffeggiare, ridicolizzare le donne nasconde il vero scopo di chi applica questi metodi: quello di intimidirle e screditarle per estrometterle dal dibattito pubblico”. Manca qualcuno?  Un piccolo particolare? Avrebbe dovuto citare per prima Giorgia Meloni, presidente del Consiglio e sistematicamente nel mirino degli odiatori seriali. E a proposito di hater, Roberto Saviano che rivendica orgogliosamente l’appellativo di “bastarda” alla Meloni? Boldrini tace ed evidentemente acconsente.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *