Bignami: “Troveremo i soldi per la Metro C di Roma. Ma cosa ha fatto Gualtieri da ministro?”
Dalla riforma degli appalti alla garanzia della revisione automatica dei prezzi. Dallo snellimento della burocrazia alla digitalizzazione per rendere trasparenti le gare. Con l’obiettivo di tutelare i cittadini e le imprese, non gli apparati. Parola di Galeazzo Bignami, viceministro delle Infrastrutture, che intervistato dal Messaggero illustra i capisaldi della riforma degli appalti.
Appalti, Bignami: troveremo i soldi per la mestro C
Guardando alla Capitale il ministro di FdI dà un colpo all’inerzia del sindaco Gualteri. “Mi chiedo cosa abbia fatto quando era al ministero dell’Economia. I finanziamenti per la Metro C si troveranno. Ma servono progetti esecutivi e autorizzazioni per far marciare l’opera. La riforma degli appalti licenziata dal governo Draghi può essere migliorata. “Nel complesso le linee sono apprezzabili, ma bisogna evitare che nei provvedimenti collegati ci siano zone grigie. Che possono creare problemi e dubbi interpretativi”. L’obiettivo – spiega Bignami – è migliorare il testo sul fronte dei tempi, nella fase antecedente la gara. Qui va fatto un grande sforzo di semplificazione. Non è possibile che ci vogliano in media tra cinque e 11 anni per costruire un’opera pubblica”. Guerra alla burocrazia per superare, come ha detto più volte il premier Meloni, la cosiddetta “aura della firma”.
Appalti: tempi certi e revisione automatica dei prezzi
Il modello Genova non è replicabile cosi come è, puntualizza il ministro delle Infrastrutture. Però si deve puntare ad avere l’efficacia, imponendo tempi certi per non penalizzare chi deve realizzare le opere e si assume il rischio d’impresa. “Nella riforma degli appalti ci deve essere la perentorietà dei termini. Deve valere per i privati, ma anche per il pubblico. Senza la possibilità di deroghe”. Un altro punto centrale è la revisione automatica dei prezzi. “Tanto più adesso in un momento di grande tensione sul fronte dei prezzi delle materie prime. Un meccanismo che deve dare tranquillità e sicurezza. Ed evitare che le imprese non si presentino ai bandi di gara o, peggio, partecipino, e poi abbandonino il campo in un momento successivo generando contenzioso”.