Uccise 4 giovani speronando la loro auto: romeno 30enne torna a casa dopo 6 giorni di carcere

21 Ott 2022 11:29 - di Filomena Auer
romeno

Tre anni fa, in una notte d’estate ha stroncato le giovani vite di 4 ragazzi: ma il romeno 30enne responsabile della tragedia, in carcere ha trascorso appena sei giorni, e ora è già tornato a casa ai domiciliari. Giudicato colpevole della morte di 4 ragazzi e condannato per omicidio stradale a 8 anni in via definitiva, il romeno trentenne di Musile di Piave (Venezia), Marius Alin Marinica, è già rientrato nella sua abitazione: dopo appena sei giorni di detenzione.

Uccise 4 giovani speronando la loro auto: romeno 30enne torna a casa dopo 6 giorni di carcere

Una decisione che i familiari delle vittime hanno appreso con sconcerto e indignazione. Una istanza che i difensori del condannato hanno presentato e che il tribunale ha accolto. E una decisione che è arrivata come uno schiaffo in pieno volto ai genitori di Riccardo Laugeni, Eleonora Frasson, Leonardo Girardi e Giovanni Mattiuzzo, vittime di un sorpasso azzardato e di uno speronamento dell’auto su cui viaggiavano quella tragica notte tra il 13 e il 14 luglio 2019 a Jesolo…

La Procura generale di Venezia ha accolto il ricorso del 30enne romeno

Dunque, come riporta tra gli altri il sito di Leggo.it, «la Procura generale di Venezia ha accolto il ricorso del legale dell’uomo. Riconoscendo un errore nei termini di notifica dell’ordinanza di carcerazione, che erano scaduti da 24 ore. Il Tribunale di Sorveglianza di Venezia dovrà ora decidere sulla liberazione anticipata. E la messa alla prova di Marinica, per scontare gli ultimi quattro anni di pena in lavori di pubblica utilità».

Una notifica sbagliata e calcoli di legge “giustificano” l’ok all’istanza

Già, gli ultimi 4 anni, perché l’istanza ha la difesa ha presentato in Procura generale, relativa al calcolo della pena residua, è stata accolta: in applicazione di una delle norme “svuota carceri”, l’uomo non sarebbe dovuto entrare in cella. Come spiega infatti nel dettaglio il sito di Rainews, «con una condanna a 8 anni, dopo averne scontati 3 e qualche mese ai domiciliari, Marinica ha potuto beneficiare dello sconto automatico di 45 giorni che i detenuti maturano ad ogni trimestre. La pena residua era così scesa al di sotto dei 4 anni, ritenuto dalla legge condizione “ostativa all’esecuzione automatica della pena”».

Indignazione e sconcerto dei familiari delle vittime del 30enne romeno

E ancora. «Il termine era caduto il 13 ottobre scorso, giorno in cui la Cassazione ha emesso la esecutività della sentenza; l’ordinanza di carcerazione della Procura di Venezia porta invece la data del 14 ottobre, il giorno seguente. Per questo la difesa ha presentato istanza di ritorno ai domiciliari, poi accolta». Impossibile, allora, per Romina Ceccato – la mamma di Riccardo Laugeni, una delle 4 vittime dell’incidente mortale – chiedersi se quelle in vigore siano «leggi giuste queste». Se sia davvero «un Paese giusto quello che permette questo?».

I dubbi di una madre, le risposte inadeguate della legge…

Impossibile, per la donna, non porsi il dubbio se «il responsabile della morte di quattro ragazzi debba poter usufruire delle stesse possibilità di chi, magari, ha rubato un panino per fame». Domande che una madre travolta da un dolore inconcepibile si fa dalle colonne del Corriere Veneto. Interrogativi che una madre che ha perso un figlio in quel modo, non può non porsi. E a cui la legge dovrebbe dare risposte più adeguate e coerenti.

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