Suora di clausura esulta per la 13esima vittoria del Napoli: due anni fa la “lite” con le juventine
In un monastero di clausura, quando vince la squadra di calcio del cuore, il Napoli, si esulta non solo nel Signore ma anche nella ‘fede azzurra’. E così è accaduto anche oggi quando, alla vittoria della squadra di Spalletti sul Sassuolo, suor Rosa Lupoli, monaca cappuccina, abbadessa del monastero di clausura delle trentatré fondato dalla beata Lorenza Longo, sui social – dove quotidianamente dedica un tweet ad una pagina del Vangelo – ha liberato l’esultanza per la fede calcistica: “In un mare di sole vinciamo la 15esima partita di seguito.. è splendido e dolce questo autunno a Napoli!!!ForzaNapoliSempre”, ha cinguettato la suora, non la prima a navigare con successo sui social.
La suora di clausura che sui social esulta per il Napoli
L’abbadessa, campionessa di pallavolo in gioventù, segue con passione il Napoli dai tempi del Pibe de oro. Quando Maradona morì, salì sui tetti del convento issando la bandiera del Napoli, “omaggio ad un fenomeno irreplicabile”. Due anni fa si sfiorò quasi la rissa tra Clarisse di opposte tifoserie. Si giocava Juve-Napoli e le monache juventine punzecchiarono via Fecebook la monaca di ‘fede azzurra’. “Sospesi la comunicazione – raccontò – perché si sarebbe arrivati ad un terribile scontro con le consorelle dell’Ordine”.
Gli azzurri alla tredicesima vittoria consecutiva
Dopo le celebrazioni nel pre partita per Diego Maradona alla vigilia di quello che sarebbe stato il suo 62° compleanno il Napoli oggi ha concesso il solito show in campo travolgendo per 4-0 il malcapitato Sassuolo e conquistando la tredicesima vittoria di fila (l’ottava in Serie A), grazie alla quale consolida il primo posto in classifica con 32 punti, +6 sul Milan impegnato domani a Torino contro i granata. Al ‘Maradona’ il grande mattatore è Osimhen autore di una tripletta al 4′, 19′ e 77′; a segno anche Kvaratskhelia al 36′. Non mancano le occasioni per i neroverdi ma i giocatori di Dionisi, complici anche le parate di Meret, sprecano troppo e restano fermi al nono posto in classifica a quota 15.