Quanta zizzania: il Cav lancia uno sguardo a Salvini? È l’indizio di un complotto anti-Meloni
Omnia munda mundis, tutto è puro per i puri. Ma poiché non è certo la politica il regno della purezza, è più facile che s’imponga il principio inverso – omnia immunda immundis – che si traduce da solo. La premessa è d’obbligo alla luce dell’abbozzo di polemica che molti siti hanno cercato di scatenare su un presunto sguardo di tacita (e malevola) intesa tra Silvio Berlusconi e Matteo Salvini mentre Giorgia Meloni riferiva ai giornalisti l’esito dell’incontro con Mattarella al Quirinale. Molti occhi erano infatti puntati anche sul Cav nella speranza che riproponesse lo show che nel 2018 gli consentì di rubare la scena a Salvini.
La stampa mainstream non sa più cosa inventarsi
Ricordate? Man mano che il leader leghista snocciolava i punti programmatici elencati dal centrodestra al capo dello Stato Berlusconi lo anticipava con il labiale e con le dita. Come a dire: li legge lui, ma li ho scritti io. Questa volta non è andata così, ma i giornalisti mainstream non hanno resistito alla tentazione di seminare zizzania e pur di sottolineare “impurità” hanno scorto nell’occhiata lanciata dal Cavaliere al Capitano l’indizio di una trama, l’avvio di una congiura o di un regolamento di conti.
La Meloni va avanti
E sì, perché a loro dire l’occhiata avrebbe sottolineato il passaggio clou dell’intervento della Meloni, quello in cui la leader di Fratelli d’Italia riferiva di essere stata unitariamente indicata dalla coalizione. E così il quadro è completo: lei parlava da premier in pectore e quei due si scambiavano occhiate eloquenti come a dire ma ‘ndo vai si l’unanimità nun ce l’hai? E qui non si sa se ridere o piangere, perché non è chiaro il punto di caduta. Già, che cosa si vorrebbe insinuare? Forse che quel che la Meloni ha riferito non rispondeva a verità. Incommentabile. È vero invece che il polverone è destinato a restare tale. Prova ne sia che mentre scriviamo queste righe Giorgia Meloni è a colloquio con Mattarella. Alla faccia degli “impuri“.