Porto Quadro – Roma

5 Ott 2022 0:01 - di Redazione

Porto Quadro
Piazza Ippolito Nievo, 13/14 – 00153 Roma
Tel. 340/8640569
Sito Internet:

Tipologia: pesce
Prezzi: antipasti 10/16€, primi 15/17€, secondi 15/18€, dolci 5/6€
Chiusura: Domenica

OFFERTA
Nato a fine luglio del 2021 dall’iniziativa di due giovani soci, questo ristorante irrompe sulla scena romana come uno dei più interessanti indirizzi di pesce. La cucina poggia su una materia prima selezionata, lavorata con mano capace e rispettosa, che si cimenta pure in abbinamenti inusuali quasi sempre riusciti. Il menù prevede una proposta degustazione solamente per gli antipasti, ma chiedendo si può patteggiare un percorso completo aggiungendo una mezza porzione di un primo e di un secondo piatto che verranno conteggiati a metà prezzo. Il nostro percorso è cominciato con una delicata tagliatella di calamaro con pomodoro camone, feta greca su pane guttiau per proseguire con un’ottima tartare di sarago con albicocche, basilico e mandorle. Meno convincente il carpaccio di scampo con scarola riccia, pane croccante e lamponi azotati, con questi ultimi dosati con mano allegra con l’effetto di egemonizzare il piatto. Si risale con l’insalata di finocchi e gamberi rossi con mango e aria di bisque, un piatto dal grande equilibrio, così come il calamaro scottato su crema di patate, cipollotto bruciato, olio affumicato e crumble di pane. Deliziosa la polpetta di baccalà mantecato alla vaniglia adagiata su maionese allo zenzero e con cacao amaro, ma il miglior antipasto è stato a nostro avviso il polpo rosticciato servito con stracciatella, julienne di zucchine e chorizo croccante. Abbiamo poi provato i tonnarelli, serviti al posto dei tagliolini scritti in carta (variazione correttamente comunicata al momento dell’ordine), con gamberi rossi crudi, pesto di pistacchio e burrata, un piatto che giocava su differenze di temperature e consistenze, ma con il difetto di un pesto prevaricante sugli altri ingredienti. Eccellente, invece, il tacos di ricciola proposto con giardiniera, ravanello e maionese al lime, così come la golosa chiusura affidata al “pane e cioccolato”, ovvero una mousse di gianduia, sfoglie di pane croccante e sale, terminato al tavolo con un filo di olio extravergine di oliva. Buona l’interpretazione dell’espresso, ben estratto e di media persistenza, mentre il pane lo abbiamo trovato mediocre, per fortuna integrato nel cestino da una buona focaccia e da pane guttiau.

AMBIENTE
L’unica sala dagli alti soffitti a volte risulta accogliente e impreziosita da chicche quali la rete metallica usata per contenere le bottiglie del vino posta davanti a una porta antica. Completano il quadro la cucina a vista e un dehors non proprio piacevole essendo posto sull’ampio marciapiede subito dietro ad un benzinaio.

SERVIZIO
Gestito da uno dei due soci, risulta competente e disponibile, mostrando inequivocabilmente la passione che sta dietro questa attività, confermata pure dalle frequenti calate in sala dello chef-socio.

Recensione a cura di: Roma de La Pecora Nera – ed. 2022 – www.lapecoranera.net

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