Migranti, l’altolà di Piantedosi alle Ong. Oggi il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica

27 Ott 2022 8:23 - di Gigliola Bardi
piantedosi

Immigrazione e ordine pubblico sono all’ordine del giorno del Comitato nazionale dell’ordine e della sicurezza pubblica convocato per oggi alle 12 dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Ci si aspetta che dal vertice, al quale secondo quanto emerso partecipano anche Guardia costiera e Servizi, escano le prime misure da portare in Consiglio dei ministri.

Piantedosi riunisce il Comitato dell’ordine e della sicurezza pubblica

«Faremo una carrellata su vari punti all’ordine del giorno, ma per quanto riguarda la sicurezza dei cittadini io proverò a condividere, con le forze di polizia, le esperienze maturate, come prefetto, in sedi importanti come Roma. Creare un incremento della proiezione operativa delle forze di polizia sul territorio, la visibilità su fenomeni molto complicati, come la movida, il traffico e lo spaccio di droga», ha spiegato Piantedosi, in un’intervista al Tg5. «Proveremo – ha aggiunto – a sviluppare maggiore operatività in questo settore».

Al lavoro su sicurezza dei cittadini e immigrazione

Per quanto riguarda l’immigrazione, poi, «per il futuro la linea sarà puntare a che non ci siano navi che trasportano migranti nel Mediterraneo: faremo una forte azione di intesa con i Paesi di origine dei transiti per governare i flussi». «Governare i flussi – ha sottolineato il ministro – significa fare in modo che siano gli Stati, quelli di origine e destinazione, a governarli concedendo a questi Paesi delle quote di flussi di ingresso regolare».

L’altolà di Piantedosi alle navi che trasportano migranti

Questo tipo di intervento verrà proposto «ai Paesi di origine, che sono la Tunisia, la Libia, l’Egitto, l’Algeria», ha proseguito Piantedosi, spiegando che la direttiva del Viminale sulle condotte delle due navi Ocean Viking e della Humanity 1, Piantedosi, giudicate non «in linea con lo spirito delle norme europee e italiane in materia di sicurezza e controllo delle frontiere e di contrasto all’immigrazione illegale» e quindi oggetto di un formale richiamo verbale, «è un provvedimento con cui si è voluto certificare che queste due navi si muovevano senza il coordinamento delle autorità di soccorso e che battono bandiera di Paesi, rispettivamente Norvegia e Germania, in acque internazionali e quindi, come notificato da ministero degli Esteri, radicano la competenza e l’assistenza delle persone che raccolgono in questi due Paesi».

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