L’uomo della Sindone in mostra: “Non è una statua, ha i veri segni della sofferenza di Cristo”
L’uomo della Sindone da oggi si può vedere nella mostra “The Mistery Man” nella cattedrale di Salamanca. Ci sono voluti una quindicina d’anni tra studi, realizzazione del corpo e del percorso propedeutico, per arrivare all’inaugurazione dell’esibizione aperta al pubblico che parte da una della città della Spagna, Salamanca, che con i riti della Settimana Santa ogni anno rievoca in maniera monumentale la Passione di Cristo. Un lavoro che ha richiesto più di 15 anni, realizzato da artisti spagnoli. La mostra è aperta dal 13 ottobre e si sviluppa su 600 metri quadrati: quattro sale che narrano la passione e la morte di Cristo e che culminano in un’impressionante opera del corpo di Gesù di Nazareth, basata sui dati storici e scientifici della Sacra Sindone.
L’uomo della Sindone in mostra a Salamanca, tra suggestione e verità
“E’ un momento di verità unico, non è una interpretazione artistica, questo è il corpo di un uomo le cui ferite e sofferenze corrispondono alla perfezione ai racconti sulla Passione di Cristo”, spiega Alvaro Blanco, curatore della mostra che è stata inaugurata a Salamanca.
“The Mistery Man” offre la riproduzione dell’uomo della Sindone, un corpo in tutto simile a quello di un uomo, con le sue ferite, il volto tumefatto, i capelli intrisi di sangue. Una figura iperrealista, con le sue sofferenze ma anche tutta la sua nudità. “Siamo pronti alle polemiche – replica il curatore – ma d’altronde ci furono anche quando fu svelata la Cappella Sistina di Michelangelo”.
La mostra ha aperto in una della città della Spagna, Salamanca, che con i riti della Settimana Santa ogni anno rievoca in maniera monumentale la Passione di Cristo.
“L’obiettivo – spiega Francisco Moya, Ceo di ArtiSplendore, la società che promuove l’evento – è che questa mostra diventi pellegrina, pellegrina non itinerante”, precisa, per arrivare anche a Torino, la città della Sindone, a Lisbona per la Giornata mondiale della gioventù del 2023, “e speriamo anche a Roma e in Vaticano per il Giubileo del 2025”.
Pochi mesi fa un’inchiesta ha sostenuto l’autenticità del lenzuolo sacro
Con un titolo ambizioso, La sacra Sindone di Torino. L’inchiesta definitiva, qualche mese fa lo storico francese Jean-Christian Petitfils, che da oltre 40 anni studia il mistero del lenzuolo di lino conservato nel Duomo di Torino, aveva sostenuto l’autenticità della reliquia. «Diciamolo senza girarci intorno: la sindone di Torino è autentica. I dubbi, oggi, non esistono più. È la scienza che lo dice mentre la storia, purtroppo, non permette di risalire in modo certo alle sue origini».