Lollobrigida: «Non consentiamo l’aggressione ai nostri prodotti. Il Nutriscore resta un rischio»

29 Ott 2022 14:14 - di Eleonora Guerra
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«Non ci arrendiamo all’idea che le bistecche si producano in laboratorio e non nelle nostre splendide campagne». A dirlo è stato Francesco Lollobrigida, che nella sua prima uscita pubblica da ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare ha partecipato al ventennale del Car, il Centro agroalimentare romano. Si tratta di una frase che ben riassume una delle missioni che si è dato il governo e che sta dietro la scelta di quella denominazione di “sovranità alimentare” data al dicastero che tanto ha turbato la sinistra.

Lollobrigida: «Il Nutriscore non è un rischio passato»

Il concetto della difesa del cibo autenticamente di qualità torna anche nell’avvertimento del ministro sul fatto che il Nutriscore, l’etichetta a semaforo su cui è in corso un serrato dibattito in Ue, «non è un rischio passato, c’è un’aggressione». La decisione sul sistema di etichettatura era prevista entro il 2022, ma proprio in questi giorni ha visto un rinvio almeno fino alla primavera del 2023. Un rinvio arrivato anche grazie alla ferma posizione dell’Italia. A rendere particolarmente controverso il sistema è un effetto paradosso per cui, così com’è stato pensato, il Nutriscore considera rischiosi per la salute cibi di qualità appartenenti alla tradizione, come il prosciutto San Daniele o il Parmigiano Reggiano, mentre promuove prodotti come le bibite gassate senza zuccheri o gli hamburger vegetali.

Il messaggio all’Europa: «Non consentiamo di aggredire i nostri prodotti»

«All’Europa siamo andati a dire che non permettiamo di aggredire i nostri prodotti. Abbiamo votato contro una proposta che aggrediva un pezzo della nostra economia agricola», ha spiegato Lollobrigida, sottolineando che «in Europa bisogna avere una postura diversa, bisogna fare fronte comune in difesa del nostro sistema agricolo. L’agricoltura deve porre al centro l’agricoltore, l’allevatore, il pastore e il consumatore finale, perché non è sufficiente produrre: bisogna produrre bene».

Le produzioni di qualità al centro dell’economia

«Noi consideriamo che al centro dell’economia ci sia il popolo che deve avere il diritto di una capacità di produzione che sia rispettosa del mondo del lavoro, dell’ambiente, della qualità del cibo. Su questo verterà la strategia del nostro ministero», ha sottolineato Lollobrigida, aggiungendo che «speriamo di farlo insieme a tante altre nazioni che hanno la nostra necessità». Il ministro, inoltre, chiarendo che l’acronimo del ministero passerà da Mipaaf a Masaf con un decreto che arriverà non in questo ma al prossimo Consiglio dei ministri, ha anche spiegato che l’Iva al 5% per alcuni prodotti alimentari «è un’ipotesi su cui stiamo lavorando con il Mef, cercando di capire se c’è questo tipo di possibilità, anche in linea con quello che hanno fatto alcuni Stati europei».

Il tetto al contante sarà alzato

Sull’innalzamento al tetto del contante il governo è al lavoro mentre è in corso la discussione all’interno della maggioranza. “Se ne sta discutendo ma mi sembra oggettivo che quello che ha detto Giorgia Meloni è un impegno chiaro, continueremo in quella direzione e la riteniamo una direzione ovvia”, spiega ancora Lollobrigida. “Politiche di questa natura o sono fatte a livello almeno europeo o davvero non hanno senso come dimostrano i fatti” aggiunge. Quanto alla cifra del nuovo tetto “evidentemente non spetta a me annunciarlo” ha spiegato il ministro.

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