La Russa: «In certi cortei della sinistra non si celebra la festa della libertà ma qualcosa di diverso»
«Guardi che da quando sono nato, in famiglia e nella mia parte politica, ho sempre sentito una condanna feroce delle leggi razziali. E da sempre ho un rapporto strettissimo con la comunità ebraica milanese di amicizia personale». Lo afferma Ignazio La Russa, in un’intervista alla Stampa. «Per esempio con Walker Meghnagi e già con suo padre Isacco, esponenti di spicco della comunità ebraica. E non solo con loro. Dal punto di vista politico la destra italiana è sempre stata per l’esistenza e l’indipendenza d’Israele, quando altri ne minacciavano l’integrità, ed è sempre stata senza titubanze pronta a condannare le leggi razziali, per non parlare del dramma della Shoah».
La Russa e la scelta per la libertà
«La mia scelta per la libertà e la democrazie è sempre stata totale». Il 25 aprile? «Con Pinuccio Tatarella e Gianfranco Fini, ho contribuito a scrivere le tesi di Fiuggi, ed era il 1995! Già allora riconoscemmo il valore della lotta per la libertà. Con una importante annotazione che riguardava una parte di quella Resistenza, la parte comunista che non lottava per restituire all’Italia libertà e democrazia, ma per un sistema certo non migliore di quanto era avvenuto col fascismo».
Le celebrazioni del 25 aprile
«Celebrerà il 25 aprile?», la domanda. Chiarissima la risposta di Ignazio La Russa: «Dipende. Certo non sfilerò nei cortei per come si svolgono oggi. Perché lì non si celebra una festa della libertà e della democrazia, ma qualcosa di completamente diverso, appannaggio di una certa sinistra. Non ho avuto difficoltà come Ministro della Difesa a portare una corona di fiori al monumento dei partigiani al cimitero Maggiore di Milano. E non era un atto dovuto».
La questione del tetto al contante
Poi il discorso passa sul tetto al contante. «Intanto il tetto sarà a cinquemila euro», spiega La Russa. «E poi più che i poveri, aiuterà l’economia tutta. Non ha senso un provvedimento limitativo del contante come quello attuale che non ha uguale in tutta Europa, dove per altro l’indicazione è di un tetto a diecimila. Non aiuta i turisti, ad esempio. E poi in Austria e Germania non hanno limiti». L’evasione, continua Ignazio La Russa, «si combatte con la cultura della legalità e la fiscalità. Fosse così facile, dopo questi provvedimenti avremmo dovuto sconfiggere l’evasione, ma non mi pare accada. Vuol dire che ci vuole un approccio diverso».
La Russa e la presidenza del Senato
La presidenza del Senato. «Rivendico di poter mantenere la promessa solenne davanti al Senato di essere presidente di tutti, sforzandomi di garantire sia maggioranza che opposizione. Solo a me hanno cominciato a guardare dove metto i piedi», puntualizza La Russa. «Ricordo che Bertinotti, Fini e Casini erano capi di partito e facevano i Presidenti della Camera. Oppure ricordo il Presidente del Senato Forlani: altro che La Russa! Per quanto mi riguarda, si devono abituare: se nella forma sarò meno paludato, nella sostanza potete stare sicuri che saprò essere imparziale e possibilmente non del tutto escluso dalla vita politica».