La Raggi attacca Gualtieri (e si auto-celebra): Roma è peggiorata. E sì che era difficile fare peggio…

13 Ott 2022 19:07 - di Redazione
Raggi Gualtieri

Ha taciuto per un po’. Giusto il tempo si smaltire la sconfitta e metabolizzare gli errori che l’hanno motivata magari. E chissà, almeno si spera, potrebbe anche essersi presa del tempo per riflettere sui suoi errori. Di sicuro c’è che nel suo primo anno da ex sindaca, Virginia Raggi è rimasta in silenzio a guardare a Roma come mai prima. Forse addirittura prendendo appunti e segnandosi tutte le mancanze lasciate in eredità a Gualtieri che, al momento, non dimostra di averci tanto messo mano. E così, in un lungo cahier de doleances indirizzato al sindaco che l’ha rimpiazzata, oggi la ex prima cittadina grillina ha scelto di rompere un riserbo che durava da un anno. Pronta a sparare a zero su chi le ha sfilato la poltrona e non ne ha fatto tesoro. E con l’occasione – deve essersi detta: perché no? – rinverdire sui social, tra vittimismo e auto-celebrazione – immagine e esperienza in Campidoglio…

La Raggi rompe il silenzio per attaccare Gualtieri (e auto-celebrarsi) su rifiuti e trasporti

Del resto, le Regionali incombono, e quale occasione migliore per delegittimare auto-rivendicare? «Per un anno ho evitato di criticare l’operato di Roberto Gualtieri alla guida di Roma. So bene quanto possa essere complesso amministrare una città come Roma. E credo sia giusto concedere tempo, quello che a me non è stato mai dato, per prendere le redini del comando», esordisce la Raggi nel suo sconfinato post su Facebook. E prosegue: «Ho taciuto perché l’esperienza insegna a parlare poco e a cercare aspetti positivi in ogni situazione. Mi ha sorpreso ascoltare Gualtieri che si è impegnato in un inutile quanto bizzarro ragionamento su alleanze politiche, campo largo e amenità di fantapolitica, cogliendo l’occasione per attaccarmi. In un anno Gualtieri non ha fatto nulla. Ma la vede la città? Roma è peggiorata da ogni punto di vista». E sì che – viene da pensare – uguagliare il primato pentastellato era difficile. Ma addirittura superarlo…

«La città è peggiorata». E sì che era difficile fare addirittura peggio della precedente amministrazione

«Le cronache raccontano di una signora attaccata e ferita da un cinghiale in piena città. E Gualtieri vagheggia di giochetti di palazzo» accusa la ex sindaca. «Io finii su tutte le pagine dei giornali perché un cinghiale aveva infastidito una signora all’uscita di un supermercato in un piccolo comune, amministrato dalla Lega, a 20 chilometri da Roma. Ha promesso la città dei 15 minuti per i trasporti ma nella realtà, al di là dell’inaugurazione dei 1000 bus che ha acquistato l’amministrazione guidata da me, le metro sono peggiorate. La Roma-Ostia è sempre ferma. La raccolta differenziata, sotto la sua guida, è peggiorata scendendo al 45,9%. E sta anche togliendo la raccolta porta a porta, lanciata da Ignazio Marino, e potenziata negli scorsi anni». Sta portando Roma indietro di 10 anni! E pensare che gli abbiamo lasciato conti in ordine, Atac salva, Ama risanata», rivendica la Raggi auto-assolvendosi di tutte le colpe a lei imputate da cittadini che l’hanno esonerata a suon di voti…

Raggi, l’affondo finale a Gualtieri: «Doveva ripulire Roma entro Natale 2021, siamo alle soglie di Natale 2022 e…»

E ancora. «Ha già cambiato un capo di gabinetto e i vertici delle aziende controllate dal Comune: sembra che non abbia alcun controllo della città. E ha anche poteri e fondi straordinari, quelli che io chiedevo e per i quali ho lottato ma che lui non usa». Un invettiva che, tra recriminazioni e amarcord che il tempo deve aver nobilitato nella sua memoria, non risparmia colpi e fendenti all’amministrazione capitolina a guida Gualtieri. Che, onestamente, è altrettanto difficile da difendere. «Basta fare un giro per la città: Roma è sporca come non mai. Si muova. Lasci perdere la fantapolitica. Un sindaco deve rimboccarsi le maniche e lavorare. Lasci perdere chiacchiere e promesse. Doveva ripulire Roma entro Natale 2021: siamo arrivati alle soglie di Natale 2022 e la situazione è soltanto peggiorata». E il gioco della recriminazione finisce senza un vincitore. E col solito sconfitto: Roma, la “città eterna” che fa sempre più fatica a sopravvivere…

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