Imu, via ai rimborsi. La Consulta rimedia ai danni di Monti: no tasse sulla seconda casa se ci vive un coniuge
Imu sulle seconde abitazioni: la Corte Costituzionale mette ordine sulla legge e dona un minimo di sollievo fiscale ai proprietari di immobile. Sancendo in una sentenza il no alle tasse sulla seconda casa se è residenza di uno dei coniugi. Pertanto, con il pronunciamento n.209 del 13 ottobre, la Consulta ha sancito un principio messo in discussione dalla norma “Salva Italia” del 2011. Ossia, quando l’allora governo Monti stabilì che ci fosse un’esenzione Imu solo per la prima casa. Mentre la seconda e la terza erano soggette a pagare l’imposta. Una norma che, come evidente, e come sottolinea anche il sito di SkyTg24, «penalizzava le coppie sposate e avvantaggiava i conviventi. Da adesso, però, sono azzerati entrambi i contributi». E toccherà ai Comuni vigilare sulla veridicità di quanto dichiarato dai contribuenti.
Imu, la Consulta: «No a tasse sulla seconda casa se è residenza di uno dei coniugi»
Ora invece, i giudici della Corte Costituzionale hanno stabilito che quando due componenti di un nucleo familiare (marito e moglie) risiedono in appartamenti diversi di cui sono rispettivamente proprietari, potranno entrambi godere dell’esenzione riservata all’abitazione principale. E questa possibilità vale anche all’interno dello stesso Comune, sempre naturalmente che il criterio della residenza e della dimora abituale degli interessati sia verificato e risulti non fittizio. Dunque, si apre una finestra sul panorama dei rimborsi Imu per le seconde case, che la sentenza della Corte costituzionale ha equiparato alle prime.
La nota di Confedilizia sulla possibilità di richiedere il rimborso delle imposte versate negli ultimi 5 anni
Sì, perché come sottolinea Confedilizia in una nota, «la sentenza della Corte costituzionale sulla questione dell’Imu prima casa relativa ai nuclei familiari – ottenuta anche grazie all’intervento in giudizio della Confedilizia – apre la strada alla possibilità, per i proprietari interessati, di richiedere il rimborso delle imposte versate negli ultimi cinque anni. E ora dichiarate non dovute». Non solo. «Come noto, la Consulta ha stabilito che, indipendentemente dal nucleo familiare, l’esenzione Imu per l’abitazione principale spetta sempre al possessore che risieda nell’immobile e vi dimori abitualmente».
Sportelli Imu presso le Associazioni territoriali della Confederazione
Dunque, «per tutte le situazioni nelle quali questa regola non sia stata applicata, sorge il diritto alla restituzione delle somme pagate nell’ultimo quinquennio». Intanto, presso le Associazioni territoriali della Confedilizia – presenti in tutta Italia – sono in corso di costituzione, informa Confedilizia, appositi “Sportelli Imu” per fornire consulenza e assistenza ai proprietari interessati. Anche per la verifica della sussistenza dei requisiti (residenza anagrafica e dimora abituale) necessari per avere diritto all’esenzione. Naturalmente, le attività da svolgere saranno diverse in funzione della situazione concreta in cui si trova il contribuente. Considerato – ad esempio – che in alcune città i Comuni avevano avviato attività di accertamento.