Floris senza ritegno contro la Meloni dalla Gruber: “La sua storia ci espone all’estero” (video)

8 Ott 2022 12:46 - di Angelica Orlandi
Floris

Giovanni Floris scandaloso ad “Otto e mezzo” contro  Giorgia Meloni. Non ci viente altro termine. In trasmissione dalla Gruber si parla della leader di FdI che in silenzio, senza troppo dichiarare, si appresta a guidare il nuovo governo e a studiarne le caselle più appropriate. Ebbene, le si schiera contro Giovanni Floris. Il conduttore di “Di Martedì” persevera nella narrazione di una Meloni in difficoltà, veicolando l’idea che il suo silenzio sia sinonimo di impasse. Il conduttore si sta rivelando uno dei più assatanati contro la leader del primo partito. In questo sulla scia di Repubblica, Stampa, e Domani. Questo “tifo contro” è emerso in tutta evidenza nella puntata in onda venerdì 7 settembre su La7 nel salotto della Gruber.

Floris senza ritegno: “La storia della Meloni ci espone all’estero”

Qui il conduttore di DiMartedì  è andato oltre. E a Lilli Gruber spiega: “La sua storia ci espone ancora di più all’estero”. Proprio nel giorno increscioso  della “vigilanza” francese, con le signore d’Oltralpe messe a tacere da Mattarella in persona, Floris ha tirato fuori il peggio. Mentre Massimo Cacciari e Lucio Caracciolo hanno bollato come “fesserie” le parole della ministra di Macron, evidenziando un orgoglio nazionale ferito,  Floris ha avallato le ingerenze straniere sul nostro governo che verrà. Proprio su questo punto, infatti, Floris ammette che: “è legittima e doverosa la speranza in quello che la Meloni farà d’ora in poi. Ma dall’estero i dubbi su quello che è stato fino ad oggi rimangono e verranno utilizzati”. Ed è naturale che sia così, per lui. Qualcuno gli dica che la campagna elettorale è finita, per cortesia. Ora c’è da ricostruire un Paese in difficoltà e delle sue ossessioni ideologiche gli italiani non sanno che farsene.

Floris è rimasto “imbalsamato” al comizio della Meloni in Spagna

Niente da fare, Floris è rimasto ancora al comizio di Giorgia Meloni in Spagna. Alla faccia interrogativa degli altri ospiti ha riproposto il vecchio copione: secondo il giornalista, dopo che Draghi verrà sostituito dalla leader di Fratelli d’Italia,  “dall’estero si chiedono perché. A stupire anche il fatto che la Meloni abbia ereditato la sua agenda. Eppure è difficile dimenticare alcune cose che aveva detto in precedenza come sul palco di Vox”. Floris è rimasto fermo lì. Già settimane fa  etichettava come “fesserie” alcuni punti proposti dalla Meloni e ancor prima le tirava frecce velenose: “Ma la Meloni quando sarà presidente del Consiglio e riceverà Sanna Marin, figlia di due madri, cosa le dirà? È chiaro che si ritroverà in difficoltà”. Fu zittito da Giuli in quell’occasione.

“Cosa dirà a Sanna Marin, figlia di due madri?”

Un po’ come il direttore della Stampa Giannini, che sempre dalla Gruber, dopo il voto esordì: “Ma cosa farà il 28 ottobre la Meloni?”. Per lui la curiosità morbosa riguardava cosa avrebbe fatto la leader di FdI nel giorno dell’anniversario della marcia su Roma. Ecco, messi insieme i vari puntini, a noi sembra che in difficoltà – e in grave difficoltà- ci siano loro tutti, con le loro ossessioni che non vogliono curare. E quando la studiosa ospite in studio è intervenuta dicendo: “Giudichiamo la Meloni dai fatti, dagli atti che questo governo produrrà”, gli è arrivata la mazzata finale.

 

 

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