Draghi si congeda a muso duro dal summit Ue: “Conclusioni inaccettabili sul prezzo del gas”
Le “conclusioni” del Consiglio Europeo e alle proposte della “Commissione” sono inaccettabili: ci chiedono solidarietà sulla condivisione del gas ma non sui prezzi”, così Mario Draghi, alla fine del summit. Fonti di Bruxelles parlano di un intervento a muso duro. Le conclusioni, ha detto Draghi, prevedono una serie di “obblighi precisi” sulla condivisione delle forniture di gas: il 15% obbligatorio, regole per la condivisione in caso di carenze, eccetera. Ma “non ci sono decisioni concrete” sull’adozione immediata del tetto ai prezzi, sulla solidarietà di bilancio, sull’immediata attuazione del modello iberico, sulla riforma del mercato. I primi punti sono “precisi e adottabili”, ma “sui prezzi non c’è nulla di preciso”. E ancora: secondo Draghi le conclusioni del Consiglio Europeo, in bozza, “non sono equilibrate”. Viene chiesto di dare “solidarietà” nella condivisione dell’energia, ma per Draghi “non c’è solidarietà” sulle richieste di “contenere i prezzi” del gas.
Draghi a Bruxelles: “Serve una capacità di spesa comune nella fase di recessione”
Nel corso del suo intervento al Consiglio europeo il premier italiano ha sollecitato la necessità di avere una “capacità di spesa comune” in particolare nella fase di “recessione” che l’Europa sta per attraversari. Per Draghi, secondo quanto si apprende a Bruxelles, “gli Stati membri devono avere una capacità di spesa comune per difendere un ‘level playing field’. Non è una questione di solidarietà ma di salvaguardia del mercato interno”, ha sottolineato il premier durante la discussione.
Draghi a muso duro sulla richiesta di un tetto al prezzo del gas
Agire subito, mantenendo l’unità dell’Ue e preservare il mercato unico. Sono questi alcuni dei punti chiave che Draghi ha sottolineato nel corso del suo intervento al tavolo del vertice europeo. L’intervento del presidente del Consiglio è stato descritto dalle stesse fonti come “netto”. Tra i punti toccati da Draghi ci sono stati, si apprende ancora, la necessità di mettere sul tavolo una forma di price cap e uno strumento di solidarietà come lo Sure sull’energia.