Ciriani, multe agli ultracinquantenni non vaccinati? «C’è la proposta di un rinvio»

27 Ott 2022 17:13 - di Giorgia Castelli
Luca Ciriani

«C’è la proposta del ministero di rinviare l’invio delle multe» di cento euro per gli ultracinquantenni non in regola con gli obblighi vaccinali Covid. Luca Ciriani, ministro per i Rapporti con il Parlamento ed esponente di FdI a SkyTg24 parla non solo delle multe ai non vaccinati ma anche del tetto ai contanti.

Ciriani, tetto al contante? «Discuteremo della soglia»

Il tetto al contante? «Questo argomento fa parte del programma del centrodestra e anche di FdI», risponde Luca Ciriani, in merito alla proposta della Lega di alzare il tetto all’uso del contante a diecimila euro. «Non so quale sarà il tetto, come FdI proponevamo di arrivare a cinquemila, discuteremo di questo. C’è anche un problema di privacy: per quale motivo un cittadino deve essere tracciato in ogni minima attività?», si chiede Ciriani. E poi ancora: «Rivendico la libertà, come cittadino, di poter pagare come preferisco, se i soldi sono guadagnati in maniera lecita. Devo poter essere libero di negare allo Stato di sapere come utilizzo i miei soldi, salvo le grandi transazioni. È una grande questione democratica».  E poi chiarisce che «se deve essere una cosa urgente, credo possa entrare nella prossima legge di bilancio».

«Lo Stato non deve usare l’Agenzia delle Entrate per fare cassa»

Ciriani poi continua: «Non condivido affatto il pregiudizio per il quale chi fa impresa in questo paese è un evasore e deve essere stanato. Chi fa impresa è spesso un eroe che combatte contro un regime fiscale altissimo. Lo Stato non deve usare l’Agenzia delle Entrate per fare cassa, ma colpire solo chi veramente evade, senza terrorizzare i commercianti e gli artigiani. Il messaggio che abbiamo mandato è esattamente questo».

«Renzi è intelligente»

La fiducia al Senato? «Il centrodestra è stato compatto e non ha perso neanche un voto», è uscito «unito da quella prova, chi è uscito spaccato è stato il centrosinistra». Quanto a Renzi «ha molti difetti ma non si può nascondere che sia un politico intelligente e ha capito che un’opposizione come quella che ha fatto il Pd, paventando pericoli dittatoriali e appellandosi al dibattito se la presidente si possa chiamare “la” presidente o “il” presidente, è lontanissima dagli interessi della gente e degli elettori».

 

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