Burioni col Covid replica ai no-vax: “Il virus è cambiato rispetto al 2020, ma la quarta dose va fatta”

11 Ott 2022 11:15 - di Luisa Perri
Burioni, quarta dose

Pochi giorni fa Roberto Burioni aveva postato sui social la foto canonica mentre si sottoponeva a iniezione: «Mi sono vaccinato con la quarta dose», aveva scritto. «Consiglio a chi può di fare lo stesso, i casi stanno aumentando ed è meglio farsi trovare con una protezione supplementare, garantita da tutti i vaccini disponibili. Meglio un uovo oggi che il Covid domani. La quarta dose funziona».

«Se sono qui a casa con appena un po’ di mal di gola e tosse e con la voglia di scherzare sulla voce cavernosa, è solo grazie ai vaccini». Così il virologo Roberto Burioni in un’intervista a ‘Il Corriere della sera. Insomma, alla fine il Covid l’ha stanata. Nemmeno Burioni è stato risparmiato. “Mi sono nascosto abilmente per due anni e mezzo ma, come ormai tutti”, prosegue. Però, il 30 settembre scorso, lei ha fatto la quarta dose, come i suoi ‘haters’ sui social hanno sottolineato. «Mi sono vaccinato poco prima della ripresa delle lezioni universitarie ma non è servito. Tutto prevedibile – osserva il virologo – il virus, in questi due anni e mezzo, è mutato molto e oggi il vaccino non protegge completamente dall’infezione, ma dalla malattia grave sì. E questo, voglio dirlo subito, è un grande successo scientifico».

Burioni dopo la quarta dose: “Il vaccino protegge dalla malattia grave”

Dunque lo si può prendere, anche a breve distanza dall’ultima vaccinazione, ma si riducono le probabilità di finire in ospedale? “Esattamente. Il Covid oggi non è più quello che abbiamo conosciuto nel 2020 – risponde Burioni – All’epoca non aveva ancora sviluppato le sue varianti, che non sono altro che tentativi di adattamento e sopravvivenza. Quando sono usciti i primi vaccini, quelli potevano proteggere anche dall’infezione. Era nato qui il senso, puramente politico, di un provvedimento come il green pass. Ma le cose sono cambiate».

Prima l’annuncio da Fazio, poi l’intervista al “Corriere”

Tutto è mutato con l’arrivo di Omicron? “Sì, e in particolare con la variante che sta circolando adesso, Omicron 5. Una variante estremamente contagiosa che può ‘bucare’ l’immunità, un’immunità che comunque protegge dalla malattia grave. In sintesi: fino alla variante Delta noi ci vaccinavamo anche per proteggere gli altri. Da Omicron in poi, ci vacciniamo soprattutto per proteggere noi stessi. Ecco perché è importante che Omicron non ci trovi impreparati, cioè senza vaccino”, rimarca. Quindi lei consiglia la quarta dose anche a persone non fragili o anziane? «Penso che sia opportuno farla a tutti quelli che hanno più di 12 anni e che si sono vaccinati o hanno contratto la malattia da più di 120 giorni. La quarta dose – conclude – è un’arma in più che abbiamo contro questa patologia con la quale bisogna imparare a convivere».

 

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