Boris Johnson come Cincinnato: è pronto a tornare. Ma nel partito c’è chi è contrario

21 Ott 2022 18:46 - di Giorgia Castelli
Johnson

Le quotazioni di Boris Johnson nella corsa a rimpiazzare Liz Truss sono in salita. L’ex premier, costretto a dimettersi appena tre mesi fa, sarebbe secondo una parte dei giornali inglesi, popolare in ampi strati della base militante conservatrice. Bojo, amante della storia romana, aveva lasciato a settembre l’incarico citando Cincinnato (“come Cincinnato sto tornando al mio aratro, e offrirò a questo governo nient’altro che il più fervente sostegno”). E come Cincinnato si prepara nuovamente alla guida del Paese. Esattamente come accadde al dittatore romano. Secondo la tradizione, infatti, diciannove anni dopo il suo ritorno all’aratro Cincinnato accettò un secondo mandato per salvare nuovamente Roma.

Johnson e la sfida dei cento sostenitori necessari per candidarsi

Secondo i media britannici appare sempre più probabile che riuscirà a radunare gli almeno cento sostenitori necessari per candidarsi nuovamente come leader dei tory. Un sostegno che sembra destinato a consolidarsi dopo che il ministro della Difesa Ben Wallace ha detto di orientarsi a sostenere Johnson.

Il sostegno del ministro della Difesa

Wallace, sostiene infatti il ritorno di Bojo come primo ministro dopo le dimissioni annunciate ieri da Truss e ha escluso l’ipotesi di correre per la leadership dei Tory e quindi di capo del governo. «È il lavoro che ho fatto ed è il lavoro che intendo continuare a fare. Quindi non mi candiderò come primo ministro», ha detto Wallace, ribadendo che rimarrà alla guida della Difesa.

Il ministro, citato da Sky News, ha spiegato di essere “orientato” verso Boris Johnson, aggiungendo che l’ex premier ha un mandato visto che ha vinto le elezioni del 2019 e che il partito “deve concentrarsi” su chi porterà unità e sarà in grado di vincere le prossime elezioni.

Ma c’è chi oppone al suo ritorno

Ma Johnson deve fare i conti anche con una parte del partito che si oppone decisamente al suo ritorno. A quanto scrive il New Statesman una dozzina di deputati Tory sarebbero pronti a dimettersi in caso di rielezione di Johnson come leader del partito conservatore.

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