Addio a Sforza Lillio Ruspoli, il principe di destra che difendeva la terra. Aveva 95 anni

25 Ott 2022 20:55 - di Redazione
Lillio Ruspoli

Si è spento a Roma, dopo una lunga malattia, nel suo palazzo, Sforza Marescotto “Lillio” Ruspoli, principe di Cerveteri, politico, dirigente d’azienda, ambasciatore del Sovrano Ordine di Malta, uno degli ultimi rappresentati delle più antiche famiglie romane risalente al XIII secolo, imparentate con i Farnese, i Salviati, gli Orsini, i Dampierre. Era nato il 23 gennaio 1927, lo stesso anno della regina Elisabetta II d’Inghilterra, ne era divertito e lo ricordava orgogliosamente. «Sono nato pochi mesi prima di queen Elizabeth – aveva confidato alla figlia Claudia – siamo come due fratelli siamesi. E non dimenticava di aver danzato con lei nei saloni di Palazzo Colonna quando ancora non era regina, ma erede al trono di Albione».

La vita di Lillio Ruspoli

Un’infanzia felice in Brasile per Lillio Ruspoli, fratello del più conosciuto Dado, studi universitari e poi nel direttivo della Banca Romana. La capitale fu la sua città di elezione, visse nell’imponente palazzo Ruspoli, tra via del Corso e piazza San Lorenzo in Lucina, frequentando intellettuali, registi, attori, scrittori e giornalisti (una lontana parente Esmeralda Ruspoli sposerà l’attore Giancarlo Sbragia), da Leo Longanesi a Roberto Rossellini, da Carlo Pesenti a Renato Angiolillo.

Lillio Ruspoli nel dopoguerra fondò i Centri d’Azione Agraria

Cattolico intransigente (la famiglia Ruspoli, da secoli, ha sempre rappresentato l’impegno e la fedeltà assoluta alla Chiesa e al Pontefice in carica), nel dopo guerra Lillio Ruspoli entrò a far parte del Movimento Sociale Italiano, fondò i Centri d’Azione Agraria, movimenti apartitici, in difesa della civiltà contadina, nel 1989 si presentò come capolista candidato per la Destra Nazionale alle elezioni comunali di Roma, ottenne 37mila e 240 voti di preferenza e sarà eletto consigliere in Campidoglio. Tra le “cariche” di cui andava particolarmente orgoglioso, la nomina ad ambasciatore del Sovrano Militare Ordine di Malta presso il governo di Malta, l’elezione a membro dell’Accademia Pontificia di Belle Arti e Lettere, la “delega” per Roma e il Lazio dell’Ordine Costantiniano di San Giorgio. Nel 2006 il ministro Tremonti fece il nome di Sforza Ruspoli per guidare la vicepresidenza della Banca del Sud.

Convolò a nozze due volte

Convolò a nozze due volte. La prima con la duchessa Flavia Domitilla Borghese Salviati, da cui ebbe due figlie, Claudia e Giada, la seconda con l’attrice Pia Giancaro, dall’unione nacque Giacinta Ortensia Rosa Maria, in ricordo di un’antenata, Giacinta Marescotti, proclamata santa. Non solo principe, ma anche scrittore: tra i suoi libri, La terra trema, invito alla rivolta, Vite la leoni. La fortuna di averli conosciuti.

Lo ricorda con queste parole Gelasio Gaetani Lovatelli dell’Aquila d’Aragona: «Lillio Ruspoli era molto amico di mio padre, Loffredo, insieme avevano “combattuto” accanto alla Destra, in difesa dell’ambiente, dei territori, dell’agricoltura, in tempi in cui questi temi non erano all’ordine del giorno. Lillio era un gentleman, uno degli ultimi di una stirpe regale – continua il conte d’Aragona – Il suo motto era “meglio nobili che ignobili”. Fu attaccato e sbeffeggiato per questo. Ma lui tirava dritto. Credeva profondamente nei suoi ideali e oggi sarebbe stato felice dei traguardi raggiunti da Giorgia Meloni».

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