Santori sale in cattedra: “Il Pd è acciaccato, solo, senza energie. Spalanchi le porte”. A lui?

30 Set 2022 15:32 - di Sara De Vico

Al Nazareno l’aria è malsana e nel disorientamento generale rispuntano le Sardine bolognesi. A dispensare consigli e ricette magiche al timoniere in gran tempesta. Mentre Enrico Letta galleggia per traghettare il Pd verso il congresso, dove non si ricandiderà, e i dirigenti scalpitano sullo sfondo del casting per le candidature alla guida del partito.  Mattia Santori non si fa scappare la ghiotta occasione per sparare sulla Croce rossa. Salire in cattedra con una lunga dissertazione, a tratti lirica, per risalire la china e archiviare il vecchio Pd. Sotto l’ombrello della Costituente, l’ultimo mantra dem.

Santori: Caro Pd sei malato, devi spalancare le porte

“Caro Pd, sei acciaccato, solo, senza energie”, nonostante “due anni di Piazza Grande e nove mesi di Agorà alla fine ha vinto di nuovo l’apparato, ha prevalso l’equilibrismo. Ma per tua fortuna c’è ancora gente sull’uscio di casa”. Il riccioluto e saputello leader dei pesciolini prodiani da Facebook lancia la sfida. E si accoda al refrain contro le correnti e i signori delle tessere che impediscono al Pd di prendere il largo.

Le Sardine chiedono di andare oltre con un nuovo partito

Andare oltre, insiste il consigliere comunale di Bologna con delega al turismo e alle politiche giovanili. Si cambino nome, dirigenti e struttura. “Di fronte a quella gente sull’uscio –  continua la metafora con toni da Sibilla cumana – hai due soluzioni. Li tieni alla larga, e ti ributti a cercare l’ennesimo segretario ‘telefonato’. Destinato a imbrigliarsi tra gruppi parlamentari che remano contro. Oppure, ti armi di pazienza e coraggio e sfidi la tua comfort zone”.

L’ossessione della federazione delle sinistre

Insomma la solita ricetta del nuovo soggetto capace di federare tutte le energie di sinistra e progressiste. “Col marchio Pd ho già litigato in passato – dice Santori intervistato dal Resto del Carlino – non voglio dire che sia tossico, ma non si può fare finta di cambiare e poi non cambiare davvero”. Spalancare la porta, insiste. Il campo largo naufragato prima ancora di nascere? Una riedizione dell’Ulivo prodiano? Il capo delle Sardine continua nella metafora. “Non solo gli apri la porta. Ma, dopo avergli spiegato le regole di sana convivenza, gli consegni le chiavi di casa. Ti fai aiutare a riarredarla, gli chiedi di invitare gli amici. L’inizio sarà burrascoso. Dovremo armarci di pazienza, tu e noi, i militanti storici e gli ultimi arrivati. Ma poi ti accorgerai che la tua, la nostra casa sta diventando via via più bella, più accogliente. Non si allargheranno solo i campi e le liste, ma anche i cervelli e i sorrisi”.

“Nessuno sarà rottamato, saremo tutti rigenerati”

“Nessuno sarà rottamato”, chiarisce, “ma tutti saremo rigenerati. Ci sarà chi balla e chi brontola. E state pur certi che noi saremo tra i primi. #costituente”. Il messaggio è chiaro: largo ai giovani geniali e talentuosi come lui contro il vecchio Pd che ha bloccato la nascita di nuove leadership. I dem bolognesi non apprezzano. “Ci sputa addosso, ora basta”.

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