Meloni: “Contro la crisi energetica serve una risposta della Ue. Tutti i partiti siano compatti”

29 Set 2022 20:21 - di Guido Liberati
Giorgia Meloni

“Di fronte alla sfida epocale della crisi energetica serve una risposta immediata a livello europeo a tutela di imprese e famiglie. Nessuno Stato membro può offrire soluzioni efficaci e a lungo termine da solo in assenza di una strategia comune, neppure quelli che appaiono meno vulnerabili sul piano finanziario”. Lo afferma, in una nota, la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni.

“Per questo – prosegue la nota della Meloni – l’auspicio è che nel Consiglio Europeo sull’energia di domani, prevalgano buon senso e tempestività. Su questo tema di vitale importanza per l’Italia confido nella compattezza di tutte le forze politiche”.

In Europa sul price cap in ordine sparso: pesa il no della Germania

Giorgia Meloni affronta un tema sul tavolo del Consiglio Ue: i Paesi membri sono lontani dal trovare un accordo sul tetto al prezzo del gas naturale, malgrado 15 Stati, tra cui Italia e Francia, abbiano inviato una lettera alla commissaria all’Energia Kadri Simson chiedendole di studiare un price cap sul metano importato in Ue da tutti i fornitori, non solo su quello proveniente dalla Russia. “Non siamo neanche lontanamente vicini ad un consenso sul price cap”, spiega all’Adnkronos una fonte diplomatica Ue alla vigilia del Consiglio Energia straordinario che si riunirà domani a Bruxelles. Per la fonte, “è meglio concentrarci sulle cose che ci uniscono, non su quelle che ci dividono”.

La nota della Meloni chiede alla Ue una risposta immediata

Discutere di price cap, sostiene, è “uno spreco di tempo”, poiché alcuni Paesi sono nettamente contrari, dato che “siamo nazioni civili, affidabili e che rispettano lo Stato di diritto. Stiamo parlando della Norvegia: da un Paese civilizzato ad un altro, sarebbe molto strano fissare unilateralmente un price cap”. Non è, aggiunge, “il modo in cui facciamo affari: la Russia fa così”. Per il diplomatico, i 15 firmatari della lettera “sembrano avere idee diverse” su come esattamente strutturare il price cap.  Ad esempio, la Germania gioca per conto suo: dice no al price cap ma lancia uno scudo da 200 miliardi per famiglie e imprese tedesche

Neppure su un price cap limitato al gas russo, secondo il diplomatico, sarebbe scontato trovare un accordo: “E’ difficile da dire, perché non se ne è discusso nelle ultime due settimane”. Ma gli Stati membri, osserva, hanno situazioni “molto diverse”, quindi “non sarà facile”. Anche se “non siamo contrari in linea di principio” ad un cap limitato al gas russo, dato che Mosca è un “partner inaffidabile” e “non civilizzato”, non è scontato che passi. E, anche se passasse, dal punto di vista pratico risulterebbe “abbastanza irrilevante”, dato che le importazioni di gas russo nell’Ue sono molto calate dopo il 24 febbraio 2022.

 

 

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