“L’uomo di M”, Scurati si indigna con Libero: insulto volgare. Feltri: non sa leggere i titoli

28 Set 2022 15:47 - di Stefania Campitelli

Non l’ha presa bene. E parla di un insulto volgare, “percepibile da chiunque”. Antonio Scurati, lo scrittore più ossessionato da Mussolini che vede pericolose riedizioni del Ventennio a ogni angolo, reagisce stizzito alle attenzioni che oggi gli  riserva il direttore di Libero, Alessandro Sallusti. In un editoriale dal titolo “l’uomo di M, il principe dei rosiconi”, sparato in prima pagina con la foto dell’intellettuale molto attivo nello screditare Giorgia Meloni. La M, va da sé, calza a pennello all’autore di una ben remunerata trilogia sul  Duce (M figlio del secoloM uomo della provvidenza e infine il recente M gli ultimi giorni dell’Europa). Coccolato dai salotti buoni della sinistra. Impegnato a screditare la destra con tutti i mezzi. Uno dei tanti maitre à penser dell’intelligenza progressista a lutto per la vittoria della destra e il futuro governo a guida Fratelli d’Italia.

Scurati replica a Libero: un insulto volgare

“Non intendo replicare a quello che, mascherato dietro un banale gioco di parole, è né più né meno che un insulto volgare. Percepibile da chiunque, del tutto chiaro nel suo significato”. Così lo scrittore napoletano che ieri da un giornale francese ha tuonato contro la pericolosa leader di FdI, accusandola di essere l’erede di Mussolini. E che in campagna elettorale ha agitato, in buona compagnia, lo spettro del mostro nero. Oggi che finisce nel mirino di Sallusti, Scurati prova a vestire i panni dialoganti (a parole).  “Sono sempre disponibile a un confronto di idee. Anche e soprattutto con chi la pensa diversamente da me. Ma ogni confronto civile è reso impossibile da un siffatto attacco triviale alla persona. Un genere di attacchi che arma la mano agli odiatori ed espone me e i miei famigliari a pericoli”.

Sallusti: è uno stillicidio di rosiconi e insultatori seriali

Ma tra gli odiatori e gli ‘sputtanatori’ dell’Italia all’estero lo scrittore napoletano non è secondo a nessuno. “Ormai è uno stillicidio di rosiconi e insultatori seriali”, scrive Sallusti. “Contro la vittoria del centrodestra non bastavano le esternazioni stizzite di Chiara Ferragni, di Damiano dei Maneskin, di Renato Zero e Oliviero Toscani. A suonare la grancassa c’è anche Antonio Scurati”. Il direttore di Libero ricorda l’intervista rilasciata ieri a un importante sito francese in cui Scurati ha definito Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia gli eredi di Mussolini. “E in quanto tali pericolosi per l’Italia, l’Europa e penso l’umanità intera.

La trilogia su Mussolini e gli svarioni

“Questo “uomo di M.” aveva già detto parole simili in una trasmissione da Lilli Gruber, cui ero presente. Gli avevo ribattuto – continua Sallusti – che mi sembrava una dichiarazione eccessiva. E poco documentata. Lui mi aveva zittito con arroganza tipo ‘lei non sa chi sono io, studi e si informi’. Mi sono informato, non sulla Meloni ma sudi lui. E ho scoperto che all’uscita del suo primo libro, M, Il figlio del secolo, un vero professore, Ernesto Galli Della Loggia, lo aveva preso in castagna- ma i francesi questo non lo sanno – sui non pochi svarioni contenuti nella sua opera. Eccolo qua, l’uomo di M. che mischia storia a romanzo, perché così funziona. Così vuole il grande pubblico. Solo così, se romanzi un po’ la verità, ti chiama un giornale francese per intervistarti. Beh, così però vale tutto, anche sputtanare un Paese all’estero e far passare chiunque e senza prove per erede del Duce. Per servi stupidi e ignoranti i milioni di italiani che hanno esercitato il diritto di voto”.

L’attacco alla Meloni per la commemorazione di Ramelli

Sempre Scurati ad agosto aveva dato il meglio di sé criticando la partecipazione della Meloni alla commemorazione di Sergio Ramelli, studente milanese e militante del Fronte della gioventù, ucciso a colpi di chiave inglese nel 1975 da estremisti di sinistra di Avanguardia operaia. Una scandalo per l’intellettuale militante. La partecipazione della leader di FdI al ricordo dello studente, disse a Repubblica,  la colloca nel solco di Mussolini. “Un gesto identitario per l’estrema destra, una sorta di anti-25 aprile”. Un orrore, tanto da porre la questione morale della legittimità della destra a governare il Paese.

Feltri: Scurati non sa leggere i titoli

Sallusti non commenta. Al suo posto scende in campo Vittorio Feltri. “Scurati non è capace di leggere i titoli: ‘M’ vuol dire Mussolini. Ciò di cui si è occupato anche ultimamente dal punto di vista editoriale. Se poi lui legge la ‘M’ come ‘Merda’ allora vuol dire che si sente così e sono fatti suoi, e non di Libero”.

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