Landini si porta avanti: «L’8 ottobre in piazza per dire “mai più fascismi”». Lavoratori elettrizzati…

14 Set 2022 19:13 - di Federica Parbuoni
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Dice Maurizio Landini: «In questi ultimi anni il mondo del lavoro non è mai stato ascoltato e le politiche di questi anni, sia dei governo di destra che di quelli che si ispiravano alla sinistra hanno fatto interventi che hanno peggiorato la vita delle persone». Per questa «rottura tra mondo del lavoro e rappresentanza politica» succede che «la maggior parte dei lavoratori pensa di non andare a votare, si tratta di una crisi democratica che ci riguarda direttamente». Così, per galvanizzare i lavoratori e sensibilizzare il governo che verrà, il segretario della Cgil ha lanciato una grande iniziativa: una manifestazione antifascista.

Landini lancia la manifestazione antifascista per l’8 ottobre

«L’8 ottobre andremo in piazza, con i sindacati europei e le associazioni sociali, per ribadire mai più fascismi, perché non andremo indietro», ha detto Landini nel corso dall’assemblea nazionale della Cgil a Bologna, da dove sarà partito un moto di eccitazione per tutti i lavoratori italiani che in un momento di crisi come questo dal sindacato certamente non aspettano altro che l’ennesimo allarme fascismo. «Noi non sappiano quale governo avremo. Qualsiasi governo ci sarà, noi gli diciamo che già cosa vogliamo che ci sia nella legge di bilancio, che è la prima cosa che dovrà fare», ha poi aggiunto il segretario della Cgil, chiarendo che «giudicheremo il governo per quello che fa e non per ideologia». Con la manifestazione antifascista non fa una piega.

Il leader della Cgil invita al voto denigrando la classe politica

«L’iniziativa di oggi è importante e sapevamo quando abbiamo deciso di fare questa giornata di essere in campagna elettorale, vicino alle elezioni, non l’abbiamo fatta a caso», ha poi aggiunto Landini a proposito dell’assemblea bolognese, sottolineando che «il nostro Paese è andato meglio degli altri in Europa perché lavoratrici e lavoratori ne hanno garantito il funzionamento e non perché – si è sentito di aggiungere – abbiano dei fenomeni al governo e in Parlamento». Per carità, Landini può pensare quello che vuole della nostra classe politica, ma certo in un discorso molto centrato sulla necessità di non sottrarsi all’opportunità del voto non sembra di grande aiuto.

L’idea di combattere l’astensionismo citando nazismo e fascismo

«L’unico appello che farò, perché ci credo, è quello che le persone vadano a votare: io sono figlio di un partigiano e mi ricordo che a casa mia se durante le elezioni uno diceva non sapeva se sarebbe andato, mio padre non ti faceva finire la frase, non la finivi proprio quella frase perché il voto è un diritto riconquistato; senza la lotta liberazione e la sconfitta del nazismo e del fascismo noi quel diritto non ce l’avremmo avuto», ha quindi raccontato Landini, chiarendo che «se qualcuno dice che facciamo politica, dico: sì facciamo politica e la vogliamo fare perché abbiamo in testa un progetto di trasformazione sociale e vogliamo discutere di questo alla pari con i governi». «Questa è la nostra funzione ed è il meglio della nostra storia», ha concluso. Poi a sinistra si interrogano come mai gli operai ormai guardino a destra… 

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