La virata dell’Anpi: «Non c’è alcun pericolo di dittatura fascista, ma il presidenzialismo…»
Qualcuno lo aveva detto: il giorno dopo il voto, finirà anche il pericolo fascista. Una profezia estremamente facile, dettata in fondo dall’esperienza. Così, mentre comunque ancora risuonano in Italia e in Europa eco degli allarmi di ieri, oggi si registrano già frenate eccellenti. A partire da quello dell’Anpi: «Non c’è un pericolo di ritorno della dittatura fascista», ha detto il presidente nazionale, Gianfranco Pagliarulo.
L’Anpi smorza i toni e parla di astensionismo e crisi della democrazia
Dunque, riposte le ricette per le pastasciutte antifasciste, che si sono rivelate in realtà piuttosto indigeste, la nuova dieta impone altri ingredienti. «L’astensionismo ha raggiunto livelli record, dall’84% dei votanti nel 2006 al 64% di oggi. È una discesa agli inferi che conferma la crisi della democrazia. Quindi, credo che non sia stato fatto tutto il possibile per impedire il previsto successo della destra», ha detto Pagliarulo a Radio Popolare, dando l’impressione di farsi anche lui “parte civile” nel processo politico a Enrico Letta.
Pagliarulo: «Non c’è pericolo di ritorno alla dittatura fascista»
Così, se ancora pochi giorni giorni fa l’Anpi chiamava al «voto antifascista», con tanto di richiamo al «sarcasmo della storia» per la «probabile vittoria del centrodestra» a «cento anni di distanza dalla marcia su Roma», oggi Pagliarulo chiarisce che «non c’è un pericolo di ritorno della dittatura fascista». Semmai c’è «un pericolo per la Costituzione per come l’abbiamo conosciuta e vissuta. Basti pensare al presidenzialismo che eliminerà la figura di garante del Presidente della Repubblica e l’autonomia differenziata che costruirà due Italie: una con più diritti una con meno diritti. Ognuno per sé nessuno per tutti». Ma se il pericolo fascismo non è poi più così pressante, l’Anpi non è comunque disposta a rinunciare al suo spazio e chiama l’antifascismo a non andare in vacanza. «Di fronte a questa prospettiva – ha concluso il presidente dell’Anpi – tutte le forze antifasciste e democratiche dovranno rinnovarsi nella direzione di una grande e forte unità».