Il Pd non vuole Casini: escluso dal comizio finale a Bologna. Lui intanto canta Bella Ciao (video)
Il Pd di Bologna chiuderà in piazza San Francesco giovedì, ma sul palco non ci sarà (caso più unico che raro) il senatore candidato in città: Pier Ferdinando Casini. Ieri ha provato pure a intonare Bella Ciao, davanti al microfono delle Iene per indossare il basco da partigiano.
L’ex terza punta di quel che fu il “tridente di centrodestra” (Berlusconi, Fini, Casini) arriva a non escludere nemmeno di prendere la tessera del partito erede del Pci: «Mai dire mai» sorride scherzando nel salotto di Patrizia Finucci Gallo all‘Hotel Guercino. Secondo Repubblica Bologna, quella di Casini sarebbe solo una battuta. «Quel che è certo è che Casini si iscriverà da indipendente nel gruppo pd al Senato, se sarà eletto. Nel frattempo l’ex Dc infrange un altro tabù quando entra nel cortile interno dell’albergo, allestito per il tè elettorale, cantando Bella Ciao. Provocato dalle Iene che lo bloccano appena scende dall’auto,” Laura Pausini non l’ha cantata. Lei lo farebbe?”, lui ne intona una strofa intera: voce alta, senza paura. Poi sorride: « È la canzone di tutti gli italiani. E nella Resistenza c’erano tanti; non solo Pci, ma anche cattolici e militanti del partito d’Azione».
La metamorfosi del compagno Casini a Bologna: “Sono favorevole a ddl Zan, Rdc e Ius Soli”
E ancora, il “compagno Pier Ferdinando” assicura ai cronisti che lo incalzano che da senatore dem (sarà il suo secondo mandato da eletto Pd) sarà disposto a votare sia il ddl Zan che lo Ius soli. Per poi sparare una filippica sul reddito di cittadinanza che “va preservato”. Peccato che un candidato così convintamente di sinistra non possa salire sul palco del comizio finale del Pd di Bologna per incassare i “meritati” applausi della piazza. Evidentemente, anche i compagni bolognesi, in cuor loro, non vogliono Casini. A osteggiarlo nel collegio sarà Vittorio Sgarbi, per il centrodestra: il critico d’arte è l’unico, forse, che potrebbe rastrellare voti nel fronte sinistro e regalare agli elettori bolognesi una clamorsa sorpresa.