Eros Ramazzotti è fuori dal coro rosso: “Laura Pausini ha fatto bene a non cantare Bella Ciao”

16 Set 2022 13:56 - di Davide Ventola
Eros Ramazzotti Bella Ciao

«La canterei? No, è una canzone troppo politica»: Eros Ramazzotti risponde ai giornalisti che, alla fine del concerto in Plaza de Toros, a Siviglia, lo stuzzicano su “Bella ciao”. E lui si tira coraggiosamente fuori dal “coro rosso” che sta ricoprendo d’insulti Laura Pausini.

Eros scherza, commentando l’invito declinato, durante una trasmissione tv spagnola, dalla ‘collega’ Pausini a cantare la canzone simbolo della Resistenza. E da qui, in Spagna, dove ‘Bella ciao’ è diventata una hit per ‘La casa di carta’, aggiunge tornando serio: “No dai, non è che ‘Bella ciao’ sia troppo politica. Secondo me Laura ha fatto bene – sottolinea – in questo periodo non dobbiamo cantare canzoni né di destra né di sinistra né di centro. Non facciamo politica, facciamo musica”.

Eros Ramazzotti spiega perché non avrebbe cantato Bella Ciao

Il cantante romano, assieme proprio a Laura Pausini è uno degli artisti italiani più apprezzati nel mondo, in particolare in America Latina e nei Paesi ispanici. Eros Ramazzotti ha scelto non a caso la Plaza de toros di Siviglia per presentare il suo nuovo album di brani inediti Battito infinito e il tour mondiale di 70 date che, dopo dieci anteprime in cinque arene storiche, prenderà il via il 30 ottobre da Los Angeles. Un concerto calibrato tra i grandi successi come Terra promessa e Adesso tu, Se bastasse e Più bella cosa non c’è, molti interpretati nelle versioni in spagnolo care al pubblico di casa, accanto ai brani ancora inediti del disco che esce venerdì 16 settembre, a cominciare proprio dalla canzone che dà il titolo all’album, prima in scaletta, seguita dai due singoli già pubblicati intitolati Ama e Sono.

In Spagna, la domanda dei giornalisti iberici a Eros Ramazzotti su Bella Ciao era pressoché scontata. Gli spagnoli non la interpretano come una canzone politica ma solo come la sigla della serie tv La Casa di Carta: produzione spagnola che ha avuto successo in tutto il mondo, Italia inclusa. Da noi, invece, è tutta un’altra storia: con il Pd che vorrebbe addirittura renderla obbligatoria nelle scuole.

 

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