Il Pd difende Damilano e lo sproloquio contro la destra in Rai. Attacco imbarazzante all’Agcom
Il Pd rasenta l’indecenza e difende a spada tratta Marco Damilano per lo sproloquio contro la destra di Bernard Henry-Levy senza contraddittorio. E in palese violazione ella par condicio. Il Pd protesta con una nota ufficiale contro la decisione di Agcom di sanzionare la trasmissione Rai ‘Il cavallo e la torre’. I dem considerano la decisione “grave e incomprensibile nei modi e nei tempi. Colpisce la libertà di espressione e completa una gestione profondamente insoddisfacente della materia da parte del Consiglio Agcom alla prima prova importante nazionale di applicazione della Legge 28/2000 da parte del nuovo Consiglio”. La vibrante protesta del Pd prosegue spiegando che “si riserva ogni azione utile per la valutazione della possibile disparità di trattamento in questa competizione elettorale. E proporrà al nuovo Parlamento una riforma” della legge e “del ruolo di Agcom, a partire dai meccanismi di nomina”.
Fango in Rai contro i “fascisti” Salvini e Meloni
Basterebbe riascoltare l’intervista con cui il filosofo ha gettato fango su FdI e Lega per inorridire di fronte alla presa di posizione del Pd. Un partito talmente democratico da considerare normale che sul servizio pubblico un intellettuale inviti a disobbedire alle indicazioni degli elettori. Alla domanda diretta di Damilano Levy aveva risposto in modo ignobile che “Non bisogna sempre seguire le indicazioni degli elettori”, ora che si annuncia la vittoria del centrodestra. L’AgCom era intervenuta sanzionando il programma e chiedendo a Marco Damilano di riequilibrare la comunicazione politica già dalla prossima puntata con una sorta di “mea culpa” davanti ai telespettatori. Al Pd non sta bene e fa quadrato attorno al conduttore. Che sarebbe padrone al culmine della campagna elettorale di gettare discredito sui partiti antagonisti del Pd. Che idea di democrazia. Tutto il centrodestra era insorto.
Il Pd difende Damilano: la decisione di sanzionare il programma di Rai3 “fatto grave “
“Agcom ha emanato, a maggioranza, una sanzione su una singola trasmissione in ragione delle opinioni liberamente espresse; e chiaramente attribuibili ad un ospite su una trasmissione di RaiTre- prosegue la nota del Pd- . Quando poteva essere sufficiente la misura rimediale del messaggio di avvenuta violazione. Al tempo stesso Agcom non è ancora intervenuta su palesi e gravi casi di informazione parziale, scorretta e non veritiera in alcuni telegiornali dell’emittenza privata contro il Partito Democratico e il Segretario Letta”, prosegue il Pd. Chi ha formulato la nota deve a vere le allucinazione o non si sa quale canale guardi.
Il Pd oltre la vergogna: “Ci vuole una riforma del ruolo dell’Agcom”
“Ancora, di fronte a plurime violazioni nei tempi di parola in favore della destra, settimana dopo settimana, prendiamo atto che Agcom si limita a reiterare ordini di riequilibrio, evidentemente non rispettati ,anziché procedere a sanzioni. Il Partito Democratico si riserva ogni azione utile per la valutazione complessiva della possibile disparità di trattamento, in questa competizione elettorale, e proporrà al nuovo parlamento una riforma della L. 28/2000 e del ruolo di Agcom, a partire dai meccanismi di nomina”, conclude la nota.