FdI, ecco i numeri di un trionfo storico: “Abbiamo sestuplicato i voti, siamo oltre il 30% in 5 regioni”

26 Set 2022 18:24 - di Valter Delle Donne
FdI

Il giorno dopo il voto non c’è tempo di festeggiare: alla conferenza stampa di chiusura del comitato elettorale di FdI, pochi proclami.

Giovanni Donzelli preferisce far parlare i numeri: “Abbiamo sestuplicato in percentuale il consenso rispetto alle scorse politiche e siamo oltre il 30 per cento in 5 regioni. Non solo – dice con orgoglio il responsabile organizzazione di FdI – in Toscana siamo diventati il primo partito”.  Con il voto si prospetta “una maggioranza stabile non solo alla Camera ma anche al Senato” e questa “è una buona notizia non solo per noi ma per tutta l’Italia”, osserva Donzelli.

Ciriani replica a Letta: “Un giorno triste? Il voto è sempre una festa della democrazia”

Un successo elettorale che è sbagliato definire “un voto di protesta”, incalza Luca Ciriani. Per il presidente dei senatori di FdI, è piuttosto “un voto di speranza e fiducia nel cambiamento dell’Italia. Non siamo nati per fare il partitino dell’opposizione gridata. Siamo un grande partito, che ha una classe dirigente e un programma all’altezza”. Ciriani coglie poi l’occasione per rispondere a Letta, che ha parlato di “giornata triste per l’Italia”. “Quando si va a votare  – attacca il senatore di FdI – è sempre una festa della democrazia. Non è democrazia solo se vince la sinistra. Questa sinistra spocchiosa continua a non imparare dai suoi sbagli”.

I dirigenti FdI sulle alleanze: “Non abbiamo mai ragionato col bilancino”

Cita il segretario dem anche Francesco Lollobrigida: “Letta ha chiamato Meloni riconoscendo un risultato che è sotto gli occhi di tutti”. Il presidente dei deputati di Fratelli d’Italia ribadisce la formula vincente del gioco di squadra. “Il centrodestra fa un risultato pieno, di tutti”. Nella coalizione “non abbiamo mai ragionato col bilancino”. Il ragionamento di Lollobrigida verte sul dato centrale, quello che ha convinto gli elettori. In questi anni “abbiamo dimostrato di avere a cuore più gli interessi dell’Italia che gli interessi del partito”.

Lollobrigida: “La Costituzione è bella, ma ha 70 anni. Ricordate che il Pd la cambiò a maggioranza”

Quando si parla dei passi successivi, a cominciare della prima seduta del Parlamento, prevista il 13 ottobre, Lollobrigida definisce “azzardato” parlare dei presidenti di Camera e Senato. Al Parco dei Principi nessuno vuole giocare al toto ministri. Anche Giorgia Meloni premier è un argomento tabù. “I numeri da noi non sono stati mai l’oggetto della composizione delle squadre, abbiamo sempre puntato alla qualità”, risponde il capogruppo di FdI alla Camera a chi gli chiede delle interlocuzioni con gli alleati del centrodestra, Lega e Forza Italia, in vista della composizione del prossimo esecutivo.

FdI sul reddito di cittadinanza: il sostegno ai soggetti deboli non sarà tolto”

A chi gli chiede del reddito di cittadinaza, Lollobrigida ribadisce che bisogna “tornare sul reddito cittadinanza”, continuando a garantire “sostegno ai deboli” ma non a chi si “approfitta” di chi lavora. “Il reddito di cittadinanza ha fallito miseramente e va cancellato sotto questo aspetto ma questo non significa lasciare i deboli senza sostegno”. L’emergenza, ribadisce il presidente dei deputati di FdI sarà auqlle “intervenire sulla legge di stabilità che è alle porte e lavorare in maniera costruttiva con l’attuale governo”. Tutto questo, scandisce Lollobrigida, nei tempi e nei modi previsti dalla Costituzione. E proprio in merito alla Costituzione, il capogruppo FdI osserva: “La Costituzione è bella. Ma ha anche 70 anni”. Ecco perché “l’elezione diretta del Presidente della Repubblica o il semipresidenzialismo può essere una conquista per questa Nazione”. “Le riforme – ha rimarcato Lollobrigida – devono essere approcciate con tutto il Parlamento, ove ci sia questa possibilità. Del resto la sinistra ha fatto riforme epocali a maggioranza”.

 

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