Caro carburante, cosa può succedere al prezzo della benzina nelle prossime settimane
Dopo un lieve rialzo alla fine di agosto il prezzo della benzina torna a scendere in modo significativo, attestandosi sugli 1,68 euro al litro in media per il self service. Il diesel invece è sugli 1,80 euro al litro. Intervistati da Money.it Cesare Imbriani (professore di economia politica dell’università Sapienza) e Alessandro Lanza (docente di Energy and environmental policy della Luiss), si dicono convinti che il prezzo rimarrà sostanzialmente stabile nelle prossime settimane.
Prezzo della benzina, il trend ribassista
Il trend ribassista iniziato lo scorso giugno dovrebbe quindi avere “raggiunto un plateau”, una soglia minima, con massimo qualche altro lieve ribasso. Questo nonostante le nuove minacce atomiche lanciate da Vladimir Putin all’Occidente in occasione della dichiarazione della mobilitazione parziale della Russia in tv. La mossa ha fatto alzare le quotazioni del petrolio, che poi però sono tornate ai livelli degli ultimi giorni, senza scossoni sui future.
Le possibili variabili
In ogni caso, come spiegano i due professori a Money.it, sostanziali sconvolgimenti dovuti a un forte peggioramento dei rapporti tra Mosca e i Paesi della Nato e una nuova escalation militare, possono alterare le previsioni. Altra variabile sul prezzo della benzina è quella legata al price cap sul petrolio, approvato dal G7 e su cui l’Occidente sta discutendo con le nazioni produttrici dell’Opec+. Secondo Imbriani ci sono margini per sostenere il tetto massimo al prezzo del petrolio, aumentando ancora la produzione come contraltare per equilibrare domanda e offerta. In questo caso il prezzo della benzina «potrebbe scendere sotto gli 1,6 euro al litro».