Capuozzo controcorrente: “La controffensiva ucraina allungherà la guerra. La reazione di Putin sarà dura”
“La controffensiva ucraina non accorcerà la guerra”. Parola di Toni Capuozzo, che in una lunga intervista alla Verità, riconduce alla realtà l’entusiasmo di queste ore della stampa occidentale. L’inviato di guerra parla di una importante svolta del conflitto, “ma è difficile che sia decisiva”. Anzi, c’è da spettarsi un incrudelimento del conflitto.
Capuozzo: la controffensiva ucraina è una svolta ma…
“Dopo le avanzate russe di tarda primavera e dopo una estate di stallo – osserva – si rovescia una tendenza. Stavolta sono gli ucraini a conquistare dei territori. Con una velocità amaramente sorprendente per i russi. Gli ucraini hanno liberato, come dicono loro, qualcosa come 8.000 chilometri quadrati. Ma al di là delle dimensioni di questa avanzata ucraina, l’elemento sorprendente è la facilità con cui hanno sfondato le linee russe”.
La ritirata precipitosa della Russia e il costo di Kiev
Non a caso Mosca è costretta a parlare di “rischieramento”, di ritirata tattica, per addolcire la notizia alla sua opinione pubblica. I russi si sono ritirati molto precipitosamente, talvolta lasciandosi alle spalle materiali. In qualche caso, senza dare il tempo alle comunità loro fedeli di seguirli. Ma – aggiunge Capuozzo – proprio per non aver ribattuto colpo su colpo per così dire, le perdite russe sono state relativamente basse. Hanno perso montagne di materiali, ma solo qualche centinaio di uomini”.
Bisogna guardare alle mosse degli Stati Uniti
Mentre agli ucraini l’offensiva è costata un prezzo altissimo. Per il giornalista, che di conflitti, Kiev ha in parte raggiunto un risultato. Quello di sostenere he le armi dell’Occidente e le sanzioni servono. Ma pensare che possa recuperare le ‘terre irridente’ è una pia illusione. “Bisogna guardare la luna e non il dito. Cioè guardare agli Stati Uniti, dove si parla di un progetto e di un impegno a lungo termine”.
La situazione precedente era perfetta per un negoziato
Paradossalmente la controffensiva di Zelensky allungherà il conflitto. La situazione precedente infatti – sostiene Capuozzo – era perfetta per un negoziato. “La Russia aveva la Crimea naturalmente il Donbass, Kherson che fornisce acqua alla Crimea. L’Ucraina invece aveva salvato Kiev, naturalmente. E il gran corpo dell’Ucraina centrale e occidentale e, con Odessa, lo sbocco al mare. Entrambe le forze potevano quindi cantare vittoria e leccarsi le ferite e chiudersi in una trattativa”.
La “sconfitta” incattivirà la reazione di Putin
La nuova situazione, invece, incattivirà Putin. “La prima reazione russa è stata colpire con precisione tutte le centrali termoelettriche nella parte orientale”. Lo zar, che ha costruito la sua credibilità, sulle vittorie a tutti i costi, è costretto a farsi sentire. “È chiaro che la Russia, d’ora in poi, investirà di più in questa guerra. Non so se inizierà a chiamarla guerra, ma inizierà a comportarsi come se lo fosse. Finora – conclude il giornalista di lungo corso – ha combattuto con una mano dietro la schiena. Nel senso che, per fortuna, non ha dispiegato tutto il suo potenziale militare terribile. Con Putin con le spalle al muro, credo che dobbiamo aspettarci un incrudelimento del conflitto”.