Camera, ultima seduta tra selfie e cambi di casacca. Fico come i musicisti sul Titanic: è stato un onore
C’è aria di dismissione in Transatlantico: a Montecitorio, per l’ultima seduta alla Camera, sguardi pensierosi e pochi sorrisi, per lo più di circostanza, un po’ di amarcord dettato dal rammarico, specialmente tra i deputati che sanno già di non tornare in Parlamento, perché esclusi dalle liste o perché candidati in seggi dati per perdenti. E, soprattutto, in quanto consapevoli che la concorrenza politica, ora, è più dura: nella XIX legislatura, infatti, come noto scatterà la tagliola che ridurrà il numero degli onorevoli da 630 a 400, diminuendo drasticamente le possibilità di rientrare.
Camera dei deputati: il lungo addio tra saluti, selfie e sguardi corrucciati
Un’aria da ultimo giorno di scuola, insomma, che per molti potrebbe rivelarsi anche l’ultimo giorno di un ciclo. Come quando si superano gli esami di Maturità e si chiude il cerchio dell’esperienza scolastica… E allora, c’è chi immortala visi e banchi con un selfie, come la piddina Alessia Morani, che inquadra con il telefonino l’emiciclo, salutandolo con un laconico (e speranzoso) «See you soon»… Più tenace e ancora più ottimista, poi, Sergio Battelli, ex 5Stelle passato con Luigi Di Maio che – come a scongiurare i sondaggi sfavorevoli che incombono sulla neo-creatura partitica del Ministro degli esteri – commenta scaramanticamente: «Dopo 10 anni in Parlamento, saluti, baci e foto. Me ne vado davvero tranquillo, sono assolutamente sereno».
Camera, i messaggi commossi e quelli speranzosi nel giorno del commiato
Più istituzionale, ma non per questo meno emozionale, il messaggio di commiato dello storico esponente di FI, Antonio Palmieri, che ha curato tutte le campagne elettorali del Cav ai tempi d’oro. A cominciare da quella della discesa in campo nel ’94. E che posta una sua foto sullo scranno alla Camera, con il commento: «Riguarda solo me, ma in fondo ha una sua piccola valenza pubblica. Ultimo giorno in aula da deputato. Dal 29 maggio 2001 a oggi – commenta nella didascalia – ho cercato di fare del mio meglio. È stato un grande onore e davvero un privilegio, lavorare per te e per tutti i cittadini».
Fine della legislatura per molti significherà la fine dell’avventura politica
«Grande amore e grande onore per il Parlamento. Per me questa è la fine della V legislatura: due le ho trascorse in Europa, e tre in Italia«, riepiloga all’Adnkronos Renato Brunetta, ministro della Funzione Pubblica. Uno dei forzisti che ha lasciato Silvio Berlusconi e, forse definitivamente anche la politica, per tornare alla cattedra. Ma tra quei banchi c’è anche chi, come Michaela Biancofiore – un’altra berlusconiana della prima ora – si dice «molto emozionata». Quindi aggiunge: «Comunque vada, è stata un’esperienza bellissima. Mi sento come all’esame di maturità di fine anno. Per me è un cambio di vita, vediamo come va. Da 16 anni sono qui, esattamente da 2006. È davvero una grande emozione per me»…
Fico come i violinisti sul Titanic: è stato un onore lavorare con voi…
Infine, come i violinisti sul ponte del transatlantico, nell’ultima scena del film Titanic, c’è anche Roberto Fico in aula a Montecitorio. Questo governo – che lo ha visto seduto sullo scranno destinato alla terza carica dello Stato – è finito alla deriva e lui, capitano di lungo corso grillino, deve mollare gli ormeggi. La regola statutaria del secondo mandato non gli dà chances: deve abbandonare la nave. E nel rivolgersi all’Aula si cimenta in un discorso di commiato che recita: «L’ultimo saluto vorrei rivolgerlo agli italiani e alle italiane che in questi anni difficili sono stati vicini alle istituzioni e noi a loro, in modo degno». E che si conclude con una notazione insolitamente personale: «Per me è stato un onore assoluto presiedere questa assemblea». E l’Aula di Montecitorio gli concede l’onore delle Armi con un applauso…