Sostenitore dei pasdaran iraniani: ecco chi è Hadi Matar, il libanese che ha accoltellato Rushdie

13 Ago 2022 12:09 - di Roberto Frulli
Salman Rushdie

È un entusiasta sostenitore dei pasdaran iraniani il libanese ventiquattrenne Hadi Matar che, ieri, ha pugnalato, ferendolo gravemente, lo scrittore Salman Rushdie, ora ricoverato in gravi condizioni in ospedale per un delicato intervento chirurgico nel tentativo di salvargli un occhio – potrebbe perderlo – il fegato, raggiunto da più coltellate, e un braccio i cui nervi sono stati recisi dai fendenti.

Secondo la polizia, che procede assieme all’Fbi, Hadi Matar è nato 24 anni fa in California, ma recentemente si era trasferito in New Jersey e risulta residente a Fariview anche se gli agenti, che l’hanno arrestato dopo che alcuni testimoni dell’aggressione lo aveva prontamente bloccato, lo hanno trovato in possesso di una patente falsa del New Jersey.

Ed è questo il primo aspetto che ha colpito gli investigatori impegnati nella ricostruzione dell’aggressione a Salman Rushdie: la patente falsa in possesso di Matar – che viene descritto da fonti non ufficiali come di origine libanese – è intestata a Hassan Mughniyah.

Secondo alcuni quel nome è un riferimento a Imad Mughniyah, comandante di Hezbollah ucciso nel 2008.

Stando alle prime analisi dei suoi account sui social media, Hadi Matar appare, rivelano gli investigatori a Nbcnews, un simpatizzante dei gruppi sciiti estremisti e dei Guardiani della rivoluzione islamica.

Anche se non vi sono ancora prove di un legame diretto con i pasdaran, dai social media emerge la figura di un loro entusiasta sostenitore.

Inoltre sul suo cellulare, gli inquirenti avrebbero trovato delle foto di Qassem Solemani, lo storico comandante a capo delle operazioni più segrete dei Guardiani della Rivoluzione, ucciso in un raid americani a Baghdad nel 2020.

Hadi Matar avrebbe accoltellato Salman Rushdie, oggi 75enne, per dare esecuzione alla fatwa lanciata contro di lui il 14 febbraio 1986 dall’allora guida spirituale iraniana, l’ayatollah Khomeini con cui l’Iran offriva anche 3 milioni di ricompensa a chi l’avesse assassinato per aver pubblicato il libro “Versetti satanici.

All’epoca Rushdie era già famoso in tutto il mondo con il suo libro “I figli della mezzanotte scritto nel 1981. Ma fu, appunto, il suo libro successivo “I versetti satanici a scatenare l’ira del mondo islamico e a decretare la sua condanna a morte.

 

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