Palermo, svolta nel caso di Mario Biondo. Il gip archivia, ma scrive: «Fu omicidio, non suicidio»
Svolta nel caso di Mario Biondo, il cameraman italiano trovato impiccato con una pashmina legata al collo nella sua casa di Madrid nel maggio del 2013. Per il gip di Palermo Nicola Aiello, che ha comunque archiviato l’indagine, si trattò di omicidio e non di suicidio. «Gli elementi che si traggono dal fascicolo del pm – scrive infatti il magistrato – smentiscono la tesi suicidiaria e lasciano pensare che Mario Biondo fu ucciso da mani rimaste ignote e successivamente collocato in una posizione atta a simulare un suicidio». Ciò nonostante, come già riferito, Aiello ha disposto l’archiviazione. E questo perché, ha spiegato, «la distanza di tempo dai fatti da cui si procede ha di fatto pregiudicato la possibilità di svolgere delle indagini che avrebbero potuto consentire di individuare gli autori dell’ipotizzato omicidio».
Biondo fu trovato impiccato nella sua casa di Madrid
A renderlo noto, la madre della vittima Santina Biondo. Come tutto il resto della famiglia, lei si batte da anni per ottenere la verità sulla morte del cameraman, sposato con una nota giornalista spagnola. Il gip bacchetta gli investigatori spagnoli che, per primi, fecero le indagini. «Al momento del ritrovamento del cadavere, nell’immediatezza dei fatti, avrebbero dovuto essere svolte attività investigative (intercettazioni ambientali, telefoniche, acquisizioni di tabulati) che non sono state svolte e che dato il tempo trascorso non avrebbero potuto essere svolte dalle autorità giudiziarie italiane», scrive il togato. Che si sofferma anche sulle «innumerevoli contraddizioni contenute nelle deposizioni rese dalla vedova del Biondo».
La madre Santina: «Caso da riaprire»
Anche in questo caso, scrive Aiello, le autorità iberiche avrebbero dovuto predisporre intercettazioni, pedinamenti e ogni altra iniziativa utile ad accertare la verità dei fatti. Infine, l’ematoma riportato nella zona temporale sinistra del cranio, che il gip considera «incompatibile con una dinamica suicidaria eziologicamente collegabile al decesso del Biondo». «Finalmente abbiamo dato dignità a Mario – ha commentato la madre – . Mio figlio non si è ucciso, non ha fatto uso di droga né è morto durante un gioco erotico. Non sappiamo tutto, ma almeno gli abbiamo dato dignità». La donna ha annunciato che si rivolgerà alla Farnesina per chiedere la riapertura del caso e punta il dito contro gli inquirenti spagnoli: «Hanno voluto coprire l’omicidio».