L’eredità del governo Draghi: autunno bollente sul fronte dei prezzi. Si rischia il crollo della spesa

9 Ago 2022 10:56 - di Emanuele Valci
autunno bollente

Un’eredità pesante, quella che lascia il fantomatico “governo dei migliori”. E a parlare sono i fatti. Incisiva è la denuncia del Codacons. Le misure del Dl Aiuti bis sono infatti «del tutto insufficienti. Il rischio tangibile è quello di un autunno bollente sul fronte di prezzi, tariffe e consumi. E se i prezzi saliranno ancora c’è la possibilità di un crollo della spesa delle famiglie, con danni immensi per commercio, industria, occupazione ed economia». Nello scenario in cui ci troviamo, «bonus energia e sconto nelle bollette, sospensione delle modifiche unilaterali dei contratti di fornitura di energia elettrica e gas naturale fino al 31 ottobre 2022, proroga al 20 settembre del taglio alle accise su benzina e su gasolio e le altre misure varate non si capisce neanche, in primo luogo, le ragioni del sostanziale ottimismo espresso dal Governo riguardo la situazione economica del Paese». Per l’Associazione, i punti “dolenti” relativi al decreto sono evidenti.

Si preannuncia un autunno bollente: beffa benzina

Carburanti. Di fronte alla crescita senza freni dei listini alla pompa registrata nell’ultimo anno, limitarsi a prorogare lo sconto sulle accise non può bastare. Nonostante la riduzione delle accise già in vigore da marzo, oggi un litro di benzina costa il 13,4% in più rispetto allo stesso periodo del 2021, mentre il diesel è rincarato del 22,6% su base annua. Una escalation che si ripercuote non solo sulle spesa per il pieno, ma anche sui prezzi al dettaglio di una moltitudine di prodotti gettando, è il caso di dirlo, benzina sul fuoco dell’inflazione.

Sul fronte degli alimentari vanno tutelate le famiglie

Inflazione e Iva sugli alimentari. L’autunno bollente riguarda anche la lista della spesa. Poiché l’inflazione continua a rappresentare la principale emergenza del Paese, con i prezzi che anche a luglio hanno fatto registrare rincari record, a gran voce – allarmati dai dati che dimostrano come gli italiani stiano tagliando sul cibo e sulla spesa alimentare – «avevamo chiesto di inserire nel decreto l’abbattimento dell’Iva per i beni primari, in modo da determinare una riduzione immediata dei prezzi al dettaglio e tutelare le tasche delle famiglie in questo momento di emergenza».

Autunno bollente, non aiutano i bonus a pioggia

Energia e bonus. L’esperienza del passato insegna che l’erogazione di bonus a pioggia non abbia aiutato l’economia e non abbia apportato benefici sul fronte dei consumi. Il bonus da 200 euro, esteso nel Dl Aiuti Bis a chi è stato escluso dal primo accredito, è totalmente inutile se non accompagnato da misure efficaci per salvaguardare sul lungo termine il potere d’acquisto, e a dirlo sono i numeri: nel 2022 a causa dell’inflazione record una famiglia “tipo” va incontro ad un aggravio di spesa pari a +2.457 euro annui, stangata che sale a +3.192 euro annui per un nucleo con due figli. A fronte di questi dati è evidente che l’unica strada da seguire fosse quella di un contenimento strutturale dei prezzi, attraverso misure in grado di abbattere listini e tariffe e riportare le bollette di luce e gas a livelli accettabili, anche ricorrendo a tariffe amministrate: una strada che si è scelto di non seguire, lasciando milioni di italiani in balia di inflazione e speculazioni.

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