La Cirinnà ci ripensa e si candida: “Farò il gladiatore per salvare l’Italia dai fascisti” (video)

16 Ago 2022 17:16 - di Guido Liberati
Cirinnà fascisti

«Accetto collegio difficile, come gladiatore. Non è ripensamento per interesse, è amore per la comunità. Tiro fuori gli occhi di tigre, ma lo faccio solo per loro. Combattere come l’ultimo dei gladiatori è l’unico modo per non sottrarmi alla battaglia». Così twittò Monica Cirinnà annunciando il dietrofront. Accetta la candidatura nel collegio perdente, quello che i sondaggi danno per probabile alla destra.

“Ho passato una notte terribile”

Cirinnà, in politica dal 1993, dice di “avere passato una notte terribile”. Lo fa con un annuncio social e in una accorata conferenza stampa in Senato. “Penso che sarà una battaglia difficile, complicata ma che forse vale la pena di fare, per salvare l’Italia dall’oscurantismo e dai fascisti. E nonostante tutti gli errori fatti – dice la senatrice dem – credo che valga ancora la pena votare Pd. Essere rieletti al collegio di Roma 4 sarà una battaglia difficilissima. Farò la mia battaglia e lo faccio perché tantissime persone mi hanno chiesto di ripensarci». La Cirinnà ha quindi accettato la candidatura proposta dal partito e per la quale ieri aveva duramente protestato. La senatrice dem, in prima fila per i diritti delle coppie lgbtq e paladina del ddl Zan, torna in campo con un clamoroso dietrofront.

Cirinnà: “Non ci ho ripensato, mi hanno convinto i miei sostenitori”

“Qualcuno – ha proseguito la senatrice del Pd – ora scriverà che la Cirinnà ci ha ripensato… ma il mio non è un ripensamento dettato dall’interesse. E’ un ripensamento dettato dall’amore e dal rispetto per tanta gente che ancora crede in me. Vinceremo tutti insieme o perderemo tutti insieme”.

Non è la prima volta che la senatrice dem ci ripensa. È accaduto anche relativamente ai 24mila euro trovati nella cuccia del suo cane nella sua tenuta di Capalbio. Ha sempre disconosciuto la proprietà di quei soldi, ma ha poi fatto richiesta al giudice di averli indietro. Il giudice ha respinto la richiesta: quei soldi non andranno alla senatrice dem, che aveva annunciato di volerli devolvere in beneficenza.

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