Jova Beach Party a Fermo: l’Inail scopre 17 lavoratori in nero. Ambientalisti locali contro il Wwf ( tra gli sponsor dell’evento)

4 Ago 2022 18:15 - di Luisa Perri
Jova Beach Party

Effettuata ieri un’ispezione nel cantiere del palco e dell’area concerto del “Jova Beach” Party a Lido di Fermo. A effettuare il controllo il personale dell’Ispettorato territoriale del lavoro di Ascoli Piceno assieme ai militari del Nil e al Servizio prevenzione della Asur dell’Area Vasta 4 di Fermo. Lo rende noto in un comunicato l’Ispettorato nazionale del lavoro.

Nel corso dell’ispezione, si legge nella nota dell’Inl, sono state controllate 19 aziende, nessuna delle quali avente sede legale nella provincia. Sono 55 i lavoratori di cui sono state acquisite sommarie informazioni. Di questi, 17 – sia italiani che stranieri – erano in nero. Nei confronti delle 4 ditte per cui operavano, tutte appartenenti al settore del facchinaggio, l’Ispettorato del lavoro ha emesso altrettanti provvedimenti di sospensione dell’attività, con decorrenza immediata.

Durante l’ispezione, informa l’Ispettorato, sono emersi anche elementi per contestare a 3 ditte, operanti nel settore dell’allestimento delle luci, provvedimenti di somministrazione illecita di manodopera. Per quanto attiene alla vigilanza in materia di sicurezza, sono state riscontrate diverse criticità, in relazione alle quali saranno emanati i relativi provvedimenti.

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Nella città marchigiana, infatti, il Jova Beach, già organizzato nel 2019, aveva generato all’epoca non poche polemiche circa il luogo della sua organizzazione, ossia la spiaggia Casabianca, località nella quale ai tempi era stata completamente spazzata via la vegetazione dunale per lasciare spazio all’evento musicale di Lorenzo Cherubini. A seguito di quanto accaduto, il Comune aveva deciso per un restauro ambientale dell’area, affidandosi ad un botanico esperto.
Nello stesso luogo, il prossimo 5 agosto 2022, verrà nuovamente organizzato il Jova Beach Party, con conseguente spianamento della zona dunale per far spazio al grosso palco del concerto. La controversia ha scatenato ancora critiche e polemiche di ogni genere, portando il WWF locale a chiudere i battenti e ad opporsi al WWF nazionale poiché sponsor di un evento che si discosta da tutti i principi di ambientalismo.

Tra i motivi della protesta c’è anche la presenza nella zona del fratino (una specie in grave pericolo in Italia, soprattutto a causa della costante e diffusa antropizzazione delle coste e delle spiagge). Con un comunicato il WWF nazionale ha definito le “polemiche strumentali” a fronte di importanti rassicurazioni ottenute sul fronte della tutela ambientale grazie a “un proficuo tavolo di confronto”, di aree interessate dai concerti “già fortemente antropizzate” mentre per quanto riguarda il tanto citato fratino, sulla costa di Fermo non si registrano nidificazioni dal 2017. E le dune non sono state livellate.

In più, sottolinea l’associazione, ogni location è stata sottoposta a screening ambientale, una procedura finalizzata ad evidenziare le caratteristiche ecologiche del sito prescelto in termini di habitat e specie presenti, nonché i possibili impatti. E dalle attività di screening ambientale sono scaturite le prescrizioni per gli organizzatori.

Foto Ansa del Jova Beach Party di Lignano Sabbiadoro

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