Energia, Fazzolari: «Fare debito è l’extrema ratio. FdI non ha paura di essere impopolare»

30 Ago 2022 8:53 - di Gigliola Bardi
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Valutare lo scostamento di bilancio come extrema ratio e procedere rapidamente alla realizzazione dei rigassificatori. Contro il caro energia FdI ha assunto posizioni coraggiose. Il partito ne è consapevole, ma non arretra. «Non temiamo di essere impopolari. FdI è diventato primo partito, nei sondaggi, offrendo soluzioni non semplicistiche ai problemi. Non inseguiamo il voto di protesta, il populismo», spiega Giovanbattista Fazzolari, senatore e responsabile del programma di FdI, che affronta il tema tenendosi lontano dai toni e dalle scorciatoie della campagna elettorale.

Contro il caro energia FdI cauto sull’opportunità di fare altro debito

Intervistato dal Corriere della Sera, Fazzolari ha chiarito che per far fronte al caro bollette «prima di invocare altro debito e dare bonus, bisogna esplorare un ventaglio di possibilità». Dunque, «fare debito è l’extrema ratio. Non il punto di partenza». «Sia il governo Conte 2 sia il governo Draghi hanno attinto risorse dallo scostamento negli ultimi anni. E tra bonus, paghette ai 18enni e sconti sui monopattini – ha ricordato il senatore di FdI – non possiamo dire che tutti quei soldi siano stati spesi bene».

Farsi sentire in Ue per ottenere il tetto comune al prezzo del gas

Per FdI, dunque, bisogna puntare prima di tutto al tetto europeo al prezzo del gas, superando le resistenze di Paesi come Germania e Olanda. «Prima di parlare di sforamento – ha esortato Fazzolari – manifestiamo meno timidezza nel protestare contro Paesi che difendono i loro interessi, a danno degli altri. O Letta e gli europeisti nostrani le contestazioni, anche con affermazioni razziste, sanno rivolgerle solo ai Paesi dell’Est?». «Confido – ha aggiunto – che Draghi e Cingolani si faranno sentire al prossimo vertice del 7 settembre. Sono ottimista».

La proposta di FdI: «Svincolare il prezzo dell’elettricità da quello del gas»

Una seconda misura da adottare, poi, ha carattere interno ed è «molto rapida». «Svincoliamo il prezzo dell’elettricità, prodotta da fonti diverse, dal prezzo del gas. Già questo abbatterebbe drasticamente le bollette. Il gas – ha ricordato il responsabile del programma di FdI – vale per la produzione di energia elettrica per il 40% circa, ma il prezzo unico nazionale (Pun) si uniforma al costo del gas». Altre risorse, poi, «dovrebbero arrivare dall’extragettito. Se lo Stato incassa più iva per effetto del caro energia, può utilizzare queste maggiori risorse per ridurre le bollette. Si potrebbe applicare un meccanismo automatico di riduzione di iva e accise in relazione ai maggiori introiti dello Stato rispetto al 2021».

La scarsa efficacia della tassa sugli extraprofitti per combattere il caro energia

Quanto ai proventi della tassa sugli extraprofitti delle società energetiche, imposta dal governo, invece, Fazzolari è più scettico: «Purtroppo la norma ha avuto scarso effetto. È stato incassato un solo miliardo rispetto ai dieci previsti. Difficile tassare presunti extra profitti in corso d’opera in base ai volumi di iva. Infatti molti produttori non stanno pagando, hanno presentato ricorso e probabilmente vinceranno. La strada è lo scollegamento del prezzo dell’energia dal costo del gas: solo così si evitano extra profitti e si riduce il costo dell’energia».

Fazzolari: «Sì ai rigassificatori, FdI non ha paura di essere impopolare»

Altra questione impopolare è quella dei rigassificatori. FdI non ha paura di dirsi a favore, anche perché il sì va di pari passo con la necessità di valutare attentamente e con oggettività l’impatto sui territori. «I rigassificatori vanno fatti. Senza dubbio. Poi si dovrebbe cercare di farne 2 presto per non essere costretti a farne molti di più poi. Fondamentale a questo scopo è realizzare un collegamento diretto tra la Spagna, che ha gas in abbondanza e non riesce a utilizzarlo tutto, e l’Italia», ha spiegato Fazzolari, chiarendo che «non è detto però che debba essere realizzato per forza a Piombino, città già fortemente provata sotto il profilo ambientale. Il sindaco di Piombino chiede di fare una valutazione di impatto ambientale. E ha ragione. Poi bisogna studiare compensazioni per il territorio».

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