E Conte si vendica con uno sfottò: «Letta, ti saluto con cordialità e senza acrimonia»

7 Ago 2022 18:51 - di Fortunata Cerri
Conte

Conte gongola per l’addio di Calenda a Letta. Per una giornata ha fatto da spettatore alle risse e agli abbandoni che travolgono la sinistra e agli stracci che volano tra i due ex alleati. «In molti in queste ore mi chiedono cosa ne sarà del “campo largo” di Letta dopo il broncio di Calenda, le voraci pretese di posti sicuri di Tabacci e Di Maio, i veti incrociati e le repentine giravolte. Non spetta a me la risposta», scrive su Fb il leader del M5s. «Per parte mia posso solo dire che questo disastro politico mi sembra lontano anni luce dal progetto riformistico realizzato durante il Conte II».

Conte: «Da settimane parlano di ripartizioni di posti»

«Sono ormai settimane – scrive l’ex premier – che sentiamo parlare di cartelli elettorali e di ripartizioni di posti. Sentiamo invocare “un’agenda Draghi” sperando che l’interessato si degni di scriverla e di un “metodo Draghi”, confidando forse che anche in futuro ci sia un governo che decida senza confronto politico, limitando i passaggi in Parlamento». Conte poi attacca: «L’unico accenno a un programma di governo che il Pd ha fatto è quando ha concordato con Calenda di rivedere il Reddito di cittadinanza e il Superbonus o quando ha scelto di abbracciare personalità come la Gelmini, artefice dei tagli alla scuola. La “santa alleanza repubblicana” messa su per contrastare Meloni – rimarca il presidente del M5S – ora si indebolisce e perde pezzi».

Il messaggio a Letta: «Offri i collegi a Di Maio e Tabacci»

E infine: «Noi condividiamo con i comuni cittadini una visione della politica diversa. È per questo che già con Draghi e ancor più in questi giorni abbiamo parlato solo di temi: tutela dell’ambiente, salario minimo, lotta al precariato, sostegni ben più consistenti a imprese e famiglie e tante altre priorità che ci vengono suggerite dai bisogni reali dei cittadini. A questo punto a Enrico rivolgo un consiglio non richiesto: offri pure i collegi che si sono liberati a Di Maio, Tabacci e agli altri alleati. Ti saluto con cordialità e senza nessuna acrimonia».

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