Berlusconi: «Se passa il presidenzialismo Mattarella dovrebbe dimettersi». E scoppia il caos

12 Ago 2022 10:40 - di Fulvio Carro
berlusconi mattarella

Berlusconi parla di presidenzialismo e Mattarella, riferendosi alle procedure istituzionali. Come un orologio svizzero il Pd strumentalizza tutto. Le parole “incriminate” il Cav le pronuncia a Radio Capital. «Il presidenzialismo esalta la democrazia», dice. «In Francia e Stati Uniti non è possibile quello che è successo in Italia». Cioè, «che dopo il mio governo non c’è stato alcun governo eletto dal popolo. Se entrasse in vigore presidenzialismo, Mattarella dovrebbe dimettersi, poi magari potrebbe essere eletto di nuovo”. Una mia candidatura? Mah, restiamo alle cose attuali…». Non c’è nessun attacco al Quirinale, il riferimento è al meccanismo, tanto che non ha escluso la rielezione di Mattarella. Ma la sinistra subito strumentalizza.

Letta si infila tra Berlusconi e Mattarella

Il Pd è il primo ad approfittarne per scatenare il caos. i dem fingono di non capire. Gridano allo scandalo, manco si trattasse di un evento previsto per dopodomani. In prima fila c’è proprio Enrico Letta. «Berlusconi dice che se vince vuole cambiare la Costituzione. E attacca Mattarella mentre noi lo difendiamo. Il fatto che il centrodestra inizi la sua campagna con un attacco a Mattarella e la richiesta di dimissioni dimostra che la destra è pericolosa per il paese. Dopo aver fatto cadere Draghi vogliono fare cadere Mattarella».Il deputato Filippo Sensi parla addirittura di «presidenzialismo brandito come una clava».

Calenda: «Il leader di FI non è più in sé»

«Berlusconi, non è Mattarella a doversi dimettere ma tu a non dover essere eletto. Ci stiamo lavorando». Così Carlo Calenda, leader di Azione, su Twitter. «Dopo aver cacciato Draghi adesso anche Mattarella. Non credo che Berlusconi sia più in sé», aggiunge. E anche Di Maio risuscita: dal Cav «dichiarazioni inquietanti»-

La Russa: attenzione a non minare il percorso

«Credo che ora serva innanzitutto di non minare il percorso per il presidenzialismo. Poi ci si pensa a tutto il resto, serve evitare gli ostacoli». Lo afferma Ignazio La Russa, interpellato dall’AdnKronos. «Capisco e apprezzo il concetto in generale» esprsso dal leader azzurro, «ma il vero problema è arrivarci al presidenzialismo. Tutto il resto passa in secondo ordine».

La precisazione del leader azzurro

«Non ho mai attaccato il Presidente Mattarella, né mai ne ho chiesto le dimissioni. Ho solo detto una cosa ovvia e scontata. E cioè che, una volta approvata la riforma costituzionale sul presidenzialismo, prima di procedere all’elezione diretta del nuovo capo Dello Stato, sarebbero necessarie le dimissioni di Mattarella che potrebbe peraltro essere eletto di nuovo». Così Silvio Berlusconi, sui suoi canali social. «Tutto qui: una semplice spiegazione di come potrebbe funzionare la riforma sul presidenzialismo proposta nel programma del centrodestra. Come si possa scambiare tutto questo per un ‘attacco a Mattarella rimane un mistero. O forse si può spiegare con la malafede di chi mi attribuisce un’intenzione che non è mai stata la mia», conclude Berlusconi.

FI: «Nessun attacco di Berlusconi a Mattarella»

«Facciamo chiarezza», afferma Giorgio Mulè, a Radio1 Rai. «Non c’è nessun attacco alla persona del presidente Sergio Mattarella. Il centrodestra ha inserito nel suo programma l’elezione diretta del presidente della Repubblica all’interno delle regole della Costituzione e dello stato democratico. Il fantomatico attacco a Mattarella per il quale si sta agitando la sinistra non esiste. Le dichiarazioni di Berlusconi sono ovvie. Perché è evidente che cambiando la forma costituzionale ci sono conseguenze. Introducendo il presidenzialismo con l’elezione diretta del presidente della Repubblica ci sarebbe al più un periodo transitorio tra il passaggio da una forma all’altra. E lo stesso presidente della Repubblica potrebbe avvertire l’esigenza di lasciare il mandato per poi magari essere anche rieletto. È tutto alla luce del sole ed è offensivo che già da subito la sinistra agiti inesistenti spettri di golpismo e anticostituzionalismo».

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