Berlusconi: «Meloni premier? Non ne sarei geloso. Aspiro solo a servire il Paese»

31 Ago 2022 10:42 - di Eleonora Guerra
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«Lei crede davvero che una persona con la mia biografia professionale e politica potrebbe provare gelosia verso qualcuno?». Silvio Berlusconi non ci sta a farsi trascinare nel giochetto delle contrapposizioni interne alla coalizione e, a una domanda sul fatto che sia pronto o meno a fare spazio alla premiership di Giorgia Meloni, risponde ricordando all’interlocutore di non avere nulla da dimostrare a nessuno e nulla da recriminare rispetto all’affermazione della leader di FdI.

Berlusconi: «Non sarei geloso di Meloni premier. Aspiro solo a servire il Paese»

In un’intervista al Corriere della Sera di oggi, dunque, Berlusconi chiarisce di aver scelto per sé il ruolo di padre nobile del centrodestra: un valore aggiunto alla guida di un partito determinante, deciso a incidere, ma senza rivendicazioni personali. «Io, come sempre, aspiro solo a servire il mio Paese», ha risposto alla domanda su quale ruolo aspirasse a ricoprire dopo il voto, affermando poi tutto il suo orgoglio azzurro nel sottolineare che «il centrodestra vincerà perché Forza Italia ne fa parte».

Il Cav rivendica: «Forza Italia è il centro, quello vero»

«Senza di noi – ha detto Berlusconi – non vi sarebbe centrodestra, vi sarebbe una destra democratica, come c’è in altri Paesi, che raccoglierebbe un numero importante di voti, ma insufficiente a governare. Noi siamo i garanti del profilo liberale, cristiano, garantista, europeista, atlantico del futuro governo. Siamo il centro, quello vero, quello del Partito popolare europeo che orgogliosamente rappresentiamo in Italia». E la leadership? «Ha mai pensato che non aver lasciato il timone di FI a un altro esponente politico sia stato un errore?», ha chiesto Marco Galluzzo, che firma l’intervista. «In politica – ha ricordato il Cav – la leadership non si eredita e non si concede. Eventualmente si conquista».

La verità sulla dipendenza italiana dal gas russo

Spiegando poi che questa campagna elettorale non gli piace affatto, «perché non è basata sul confronto fra proposte e programmi, ma piuttosto sulla denigrazione dell’avversario», il Cav ha avuto l’0ccasione di smentire una fake news che la sinistra sta propagandando molto in queste settimane, ovvero che la dipendenza italiana dal gas russo sarebbe dipesa dalle sue scelte. «I dati dicono l’opposto, con la sinistra la dipendenza dal gas russo è più che raddoppiata. Storicamente, la percentuale del gas importato dalla Russia era il 30/35% del totale delle importazioni italiane. Con il mio ultimo governo, all’inizio del 2011, avevamo ridotto la quota del gas russo al 19,9%. Tre anni dopo, all’inizio del 2014, con il governo Letta la dipendenza dalla Russia era salita al 45,3%: più del doppio», ha ricordato il Cav, aggiungendo che poi «con il governo Conte nel 2019 ha raggiunto il livello record del 47,1%».

Berlusconi: «Io indicato come miglior premier degli ultimi 20 anni: meno male che se ne sono accorti»

Quanto al punto del suo programma che ritiene di maggiore impatto economico, Berlusconi ha indicato la «flat tax al 23%», che ha definito una «rivoluzione copernicana non solo del fisco, ma del rapporto tra Stato e cittadino». E due misure tutt’ora vigenti che hanno migliorato la vita degli italiani? Il Cav ha ricordato che «non abbiamo mai introdotto nuove tasse e abbiamo mantenuto sempre la pressione fiscale sotto il 40% mentre oggi è al 43,6%, così come abbiamo tenuto sempre la disoccupazione sotto la media europea» e, tra le altre misure, ha rivendicato anche che «nel 2010 abbiamo quasi azzerato l’immigrazione dal Mediterraneo grazie agli accordi con i Paesi della Costa africana, riducendola a soli 4.400 migranti». «Un sondaggio di questi giorni mi ha indicato come il miglior presidente del Consiglio negli ultimi vent’ anni. Menomale – ha commentato il Cav – che qualcuno se n’è accorto».

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