Anche Bertinotti sfotte la sinistra: “Usata per far governare Calenda, la destra non si batte così”
Lui, leader storico della sinistra italiana, che a Romano Prodi fece vedere i sorci verdi, quel pastrocchio, quell’ammucchiata con Calenda, Letta e Di Maio, non l’avrebbe mai fatta. Fausto Bertinotti, ex leader di Rifondazione comunista, da giorni ripeteva che la sinistra avrebbe dovuto stare fuori dall’alleanza con il Partito democratico e oggi, su Repubblica, lo conferma in una lunga e dura intervista.
Bertinotti demolisce la “sua” sinistra
Stare fuori dagli inciuci? “Sarebbe stata l’occasione per provare a rinascere. Riconosco che è più facile farlo nel conflitto che in un’elezione, ma bisogna provarci mettendo a frutto le esperienze recenti in Europa, a cominciare dalla lezione Mélenchon. Non c’era neanche in Francia. Non sarebbe mai esistito senza una rottura profonda nella società francese: gli studenti in piazza, la mobilitazione contro la riforma delle pensioni, i gilet gialli. È nato un movimento fuori dai partiti e contro il sistema”. Fausto Bertinotti ce l’ha con i leader della sinistra che hanno sbagliato tutto, facendo un favore a Letta e Calenda: “L’accordo stabilisce una gerarchia tra un fronte neo-conservatore e i portatori d’acqua. C’è un alleanza tra il Pd e Calenda, che è il socio di maggioranza e che propone un patto leonino nei confronti degli altri che vi vogliono accedere”.
La destra? Non basta urlare che fa paura…
La destra a governo spaventa il centrosinistra al punto da fargli inglobare anche le “frattaglie” senza voti, come direbbe Calenda. Ma escludere significava perdere? “Perché stando dentro si vince? A decidere la contesa sarà il 50 per cento che non vota. Dovrebbe essere il destinatario principale di una proposta di alternativa: ma imprigionati in questa alleanza non si ha credibilità nei confronti di quel mondo…
Pessimo il giudizio di Bertinotti su Calenda: “E’ un conservatore stampo liberale. Uno che attacca il reddito di cittadinanza, l’unica misura presa per alleviare la povertà. La destra al potere fa paura? Paura è una parola che in politica userei solo per la guerra. La destra va combattuta in nome della capacità di mobilitare le masse popolari. Uno degli elementi della destra reazionaria è l’uso politico dell’immigrazione, che si può combattere solo se la sinistra sa costruire una lotta generale per l’uguaglianza che coinvolga tutti gli ultimi”, conclude l’ex leader di Rifondazione.