Tiziano Ferro perde la battaglia con il fisco: pignorati 9 milioni di euro: non ha versato Irpef, Irap e Iva

19 Lug 2022 11:56 - di Redazione
Tiziano Ferro

Il fisco italiano pignora 9 milioni di euro a Tiziano Ferro, che risiede ormai da anni a Los Angeles. La decisione, confermata nei giorni scorsi dal Tribunale civile di Latina e riportata da ‘Latina Oggi’, si riferisce ad un contenzioso che risale a diversi anni fa. Secondo il quotidiano locale, è stata convalidata l’esecuzione esattoriale intrapresa dall’Agenzia delle Entrate Riscossione ai danni di Tiziano Ferro per un debito di 9 milioni di euro. La decisione del Tribunale civile di Latina sarebbe arrivata con una sentenza dello scorso 15 luglio. Il tribunale avrebbe dunque rigettato la sospensione del pignoramento presso la Tzn Srl, la società riconducibile al cantante. Quest’ultimo avrebbe omesso di versare Irpef, Irap e Iva relative ai periodi d’imposta 2006, 2007 e 2008.

Tiziano Ferro, la lunga vicenda giudiziaria

Nel 2020 la Cassazione si era pronunciata sul fronte della giustizia tributaria e aveva confermato la sentenza con cui era stato respinto il ricorso della popstar di Latina contro gli avvisi di accertamento che gli aveva inviato l’Agenzia delle entrate. Repubblica ricostruisce la vicenda.
Un braccio di ferro durato anni, dal quale il cantante era uscito definitivamente sconfitto. Con i giudici che hanno anche stabilito l’opportunità di applicare sanzioni più pesanti . “Il Fisco ha monitorato le ingenti somme spostate tra una società e l’altra da Tzn, tra l’Italia e l’estero, ha monitorato i suoi viaggi aerei, le spese fatte con la carta di credito e anche le sue presenze ai concerti e in tv. L’Agenzia delle entrate di Latina si è così convinta che il cantautore nel 2006 aveva trasferito la residenza in Gran Bretagna solo per non pagare le tasse, godendo di un regime fiscale più leggero, appoggiandosi anche a tre società estere, olandesi e inglesi, con soci in paradisi fiscali, per far finire lì il denaro che gli arrivava da diritti sui dischi e tv.

Per tale ragione il tribunale ha rigettato l’istanza di sospensione proposta dal debitore e lo ha condannato al pagamento delle spese di lite in favore dell’Agenzia delle Entrate, rappresentata dall’avvocato Samantha Luponio. Si tratta solo della fase cautelare perché Ferro potrà introdurre il giudizio di merito per far valere le proprie ragioni. Per ora il tribunale, infatti, ha ritenuto che il motivo di opposizione, che verteva sulla nullità della notifica del pignoramento, non appare in grado di «giustificare la sospensione dell’esecuzione presso terzi, in considerazione del principio secondo il quale alla proposizione dell’opposizione consegue la sanatoria del dedotto vizio di notificazione».

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