Meloni a Strasburgo incontra la presidente del Parlamento Ue Metsola e il premier ceco Fiala (video)
L’Unione europea non è ancora all’altezza delle sfide attuali. “Alla prova del conflitto russo-ucraino, il modello istituzionale sul quale è costruita l’Europa ha mostrato tutti i suoi limiti. Perché non ci siamo voluti rendere conto che non aveva una comune strategia energetica. Una difesa comune. Una politica estera. Che avevamo catene di approvvigionamento troppo lunghe. Che non avevamo l’autosufficienza alimentare. Ora anche il presidente Macron parla di autosufficienza alimentare. Quando ne parlavamo noi 10 anni fa ci bollavano come ‘autarchici'”. Così Giorgia Meloni, con la consueta chiarezza, da Strasburgo. Dove ha incontrato la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola e il premier della Repubblica Ceca Petr Fiala. Confermando il feeling con il numero uno dell’Europarlamento, cattolica, popolare e antiabortista.
Meloni incontra la presidente dell’Europarlamento Metsola
“Anziché stabilire delle norme su come si cucinano gli insetti per uso alimentare, l’Europa si dovrebbe riprendere il controllo delle filiere strategiche. Dando la priorità alle filiere nazionali. E, dove non è possibile quelle europee o dei paesi alleati”. Incalza la leader di FdI e presidente dell’Ecr party. “La politica estera di questo governo la sta facendo Fratelli d’Italia dall’opposizione. Facendo approvare una risoluzione prima del consiglio europeo. Che era molto più chiara di quella che era stata stesa dalla maggioranza. Ma non ci possiamo permettere di tenere posizioni balbettanti”. Parole di aspra critica alla Farnesina e al premier. Rientrato in fretta e furia dal vertice della Nato per parlare con Giuseppe Conte. Episodio che la Meloni definisce “surreale”. Dopodiché – continua – “questo governo prima va a casa e meglio è. Perché la situazione può solo peggiorare. Mano a mano che si avvicina la campagna elettorale, i partiti cercheranno di far vedere che sono in vita. Ci saranno mille distinguo, ma non ce lo possiamo premettere”.
“Il governo Draghi prima va a casa meglio è”
“Con l’attuale Parlamento non si può fare niente di buono”. La stessa leader di FdI, da Strasburgo, ammette di aver previsto tutti gli ostacoli che avrebbe incontrato l’ex governatore della Bce. “Non credevo, e non avevo torto, che il governo Draghi non potesse fare la differenza. E l’ha capito oggi anche Mario Draghi. Che si trova nella impossibilità di dare, di fronte alla tempesta in cui ci troviamo, le risposte necessarie. Perché passa le sue giornate a mettere d’accordo la sua maggioranza”.
Non sono contraria al nucleare, credo nel mix energetico
Poi commenta favorevolmente il voto del Parlamento europeo sulle fonti energetiche. Che ha permesso di includere gas e nucleare nella tassonomia della finanza sostenibile. “Sono contenta del risultato, il voto è un sussulto di pragmatismo rispetto a posizioni di pseudo ambientalismo che, nel caso dell’Italia, diventano incapacitanti”. La Meloni spiega la posizione di FdI sul terreno scivoloso del nucleare. “Non siamo contrari. Credo nel mix energetico. La necessità che possiamo avere il nucleare dipenderà da quello che riusciremo a fare con altre fonti. Tutti gli strumenti che servono a limitare la nostra dipendenza sono buoni strumenti, per l’Italia e per l’Europa. Il nostro grande obiettivo è arrivare alla fusione nucleare. Una tecnologia straordinaria su cui l’Italia, attraverso Eni, è messa in una posizione molto importante. Ma ci vorranno decenni. Una volta che hai portato al massimo le rinnovabili, il geotermico, il gas, bisogna capire cosa manca per coprire transitoriamente il nostro fabbisogno. In attesa che sia realizzabile questa tecnologia, la fusione, che sarebbe la soluzione a tutti i problemi”.